
Von der Leyen: “Mosca perde 160 mln al giorno su petrolio. Putin costretto a vendere riserve oro”. Onu: servono 5,6 mld dollari per aiuti umanitari
E’ in arrivo un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Si tratta del decimo, dal valore di 11 miliardi. Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea Von der Leyen nel suo intervento al Parlamento europeo sulla guerra in Ucraina. «Per mantenere questa forte pressione sulla Russia proponiamo un decimo pacchetto di sanzioni con nuovi divieti commerciali e controlli sulle esportazioni di tecnologia verso la Russia. Questo pacchetto vale un totale di 11 miliardi di euro. Proponiamo, tra le altre cose, restrizioni all’esportazione su più componenti elettronici utilizzati nei sistemi armati russi, come droni, missili, elicotteri». Le misure dovrebbero arrivare il prossimo 24 febbraio. In black list finiscono propagandisti e comandanti di Putin. La prossima settimana la Commissione organizzerà un forum internazionale sulle sanzioni.
Non solo. La presidente ha sottolineato che Mosca perde 160 mln al giorno su petrolio. «Il tetto del prezzo del petrolio significa che la Russia sta perdendo 160 milioni di euro in entrate ogni giorno. I prezzi del gas in Europa sono oggi più bassi rispetto a prima dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. L’Europa sta investendo nelle energie pulite e nell’indipendenza energetica come mai prima d’ora. Espandendo le energie rinnovabili, stiamo battendo un record dopo l’altro», ha aggiunto.
Il Cremlino al momento deve vendere riserve auree per colmare i vuoti lasciati dalla mancanza di introiti dal petrolio. Il tentativo di Putin di ricattare l’Europa usando l’energia è stato un miserabile fallimento. Lo ha dichiarato sempre la von der Leyen.
Le Nazioni Unite intanto hanno lanciato oggi un appello per la raccolta di 5,6 miliardi di dollari in aiuti umanitari nel 2023 da destinare all’Ucraina per alleviare la difficile situazione di milioni di persone colpite dal conflitto. «A quasi un anno di distanza, la guerra continua a provocare quotidianamente morte, distruzione e spostamenti di persone su una scala sconcertante», ha affermato in un comunicato il capo delle Nazioni Unite per gli aiuti umanitari, Martin Griffiths, secondo il quale i fondi dovrebbero aiutare più di 15 milioni di persone.