
Bce: “Rischi per outlook Pil e inflazione divenuti più equilibrati. Aumentano i salari”
La Bce continuerà ad alzare i tassi in misura significativa a un ritmo costante e a mantenerli su livelli sufficientemente restrittivi da assicurare un ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% nel medio termine. Nel suo Bollettino economico il Consiglio direttivo conferma quanto dichiarato ieri dalla presidente Christine Lagarde. L’ultimo rialzo ad inizio febbraio è stato di 50 punti base. «Alla luce delle spinte inflazionistiche di fondo – si legge – il Consiglio direttivo intende innalzare i tassi di interesse di altri 50 punti base nella prossima riunione di politica monetaria, a marzo, per poi valutare la successiva evoluzione della sua politica monetaria. Il mantenimento dei tassi di interesse su livelli restrittivi ponendoun freno alla domanda farà diminuire nel corso del tempo l’inflazione e metterà inoltre al riparo dal rischio di un duraturo spostamento verso l’alto delle aspettative di inflazione. In ogni caso, anche in futuro le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di riferimento saranno dipendenti dai dati e rifletteranno un approccio in base al quale tali decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione».
Nel bollettino la Bce ricorda che secondo la stima rapida preliminare dell’Eurostat il Pil dell’area dell’euro è cresciuta dello 0,1% nel quarto trimestre del 2022. E sebbene sia superiore rispetto alle proiezioni di dicembre degli esperti dell’Eurosistema, tale dato segnala un marcato rallentamento dell’attività economica a partire dalla metà del 2022, che secondo le attese del Consiglio direttivo nel breve periodo dovrebbe restare debole. «La flebile attività economica mondiale e l’elevata incertezza geopolitica, soprattutto a causa dell’aggressione ingiustificata della Russia all’Ucraina e alla sua popolazione, continuano a creare condizioni sfavorevoli alla crescita dell’area dell’euro. Tali circostanze sfavorevoli, unitamente all’elevata inflazione e alle condizioni di finanziamento più restrittive, frenano la spesa e la produzione, in particolare nel settore manifatturiero», si legge ancora nel bollettino.
Ma è anche vero che i rischi per le prospettive in termini di crescita economica sono divenuti “più equilibrati”. «Lo shock energetico potrebbe esaurirsi più rapidamente di quanto anticipato e le imprese dell’area dell’euro potrebbero adeguarsi più velocemente al difficile contesto internazionale. Questi fattori sosterrebbero una crescita maggiore rispetto alle attese correnti».
La Bce sottolinea anche che “i salari crescono a un ritmo più rapido, sostenuti dal vigore dei mercati del lavoro, in un contesto di trattative salariali sempre più incentrate sull’adeguamento almeno parziale all’elevato livello dell’inflazione“.