Confcommercio prevede per il mese in corso una riduzione del Pil dello 0,4% congiunturale e una crescita dello 0,6% nel confronto annuo
L’inflazione rallenta piano ed i consumi sono deboli. Questo in sintesi l’analisi contenuta nella congiuntura di febbraio di Confcommercio che prevede per il mese in corso una riduzione del Pil dello 0,4% congiunturale e una crescita dello 0,6% nel confronto annuo. Pur in presenza di un rimbalzo nel mese di marzo, il primo trimestre si chiuderebbe con una moderata riduzione, “confermando l’ipotesi di una contenuta recessione a cavallo del 2022-2023“. I prezzi al consumo dovrebbero invece registrare un incremento dello 0,3% su gennaio, portando il tasso di variazione tendenziale al 9,4%.
«Il rallentamento delle dinamiche inflazionistiche appare ancora limitato e non contiene granché l’erosione del potere d’acquisto di redditi correnti e ricchezza liquida, solo in parte compensata dall’importante intervento pubblico – spiega l’associazione. – Tutto questo alimenta le aspettative di un nuovo piccolo ripiegamento della crescita nei primi mesi dell’anno in corso».