
Oggi in Francia è la quinta giornata di mobilitazione sul nodo pensioni. Macron: “Opposizioni allo sbando”
In Francia è sempre più alta la tensione sul nodo pensioni. I sindacati hanno organizzato per oggi la quinta giornata di mobilitazione contro la riforma per mantenere la pressione sui deputati. Il leader della sinistra radicale de La France Insoumise, Jean-Luc Melenchon, ha minacciato di bloccare il Paese a marzo. «Oggi è l’ultimo segnale, dal 7 marzo blocchiamo tutto», ha tuonato in apertura delle manifestazioni. E prendendo la parola alla partenza del corteo di Montpellier, nel sud, il leader di LFI ha sottolineato “la voglia di andare fino in fondo” da parte dei manifestanti.
Ieri il presidente Emmanuel Macron ha duramente attaccato le opposizioni, definendole “allo sbando” e incapaci di “mettere i francesi al centro delle loro preoccupazioni“.
Nell’Assemblea Nazionale, intanto, la discussione sul cruciale articolo 7 della riforma, quello che aumenta da 62 anni a 64 l’età pensionabile, non è neppure cominciata per le migliaia di emendamenti presentati dalle opposizioni e per il clima infuocato che si è creato negli ultimi giorni.