
Da un lato Gentiloni a favore della misura chiesta dall’Unione, dall’altra Salvini che, invece, teme per i posti di lavoro
Recentemente l’Unione Europea ha decretato lo stop entro il 2035 per le auto più inquinanti. Una misura presa anche per favorire la diffusione delle nuove tecnologie maggiormente ecosostenibili. Ma questa decisione ha creato anche dissidi politici.
Infatti da un lato si schiera Paolo Gentiloni, commissario Ue agli affari economici, favorevole alla misura decisa dall’Unione, il quale fa notare che si tratta di «una sfida che il sistema paese, oltre all’Ue, devono prendere nelle mani sapendo che ci saranno difficoltà ma si apriranno anche delle prospettive straordinarie di lavoro e sapendo che la scelta da fare è molto semplice se vogliamo essere trascinati da questa vicenda o vogliamo esserne protagonisti».
Dall’altro lato, invece, si schiera il ministro dei trasporti nonché vicepremier Matteo Salvini che dichiara «Penso che a tutti stia a cuore la qualità dell’aria, dell’acqua e avere un ambiente più pulito ma ciò non significa licenziare milioni di operai e far chiudere migliaia di aziende. L’integralismo ideologico del solo elettrico è un suicidio e un regalo alla Cina. E’ un suicidio dell’Italia e dell’Europa».