
Il trend è in crescita per il terzo anno consecutivo nonostante gli aumenti delle materie prime e degli energetici
Il 2022 regala un +1% all’artigianato ligure che cresce dopo un 2021 comunque positivo. Un risultato, quello del 2022, alquanto incoraggiante soprattutto se si considerano le zavorre derivanti dall’aumento delle materie prime e dalle incertezze sugli energetici legate al fronte geopolitico con la guerra in Ucraina.
La conferma nelle parole Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria che dichiara:
«Nel Nord Italia siamo secondi solo al Trentino Alto Adige per crescita e il settore delle costruzioni si conferma locomotiva delle imprese artigiane anche per il 2022. Nonostante le difficoltà legate ai forti rincari delle materie prime e dell’energia, questi dati sono l’ennesima cartina al tornasole della capacità delle nostre imprese artigiane a fare impresa e dell’efficacia degli strumenti finanziari messi a disposizione insieme a Regione Liguria».
Il report stilato dall’Ufficio studi di Confartigianato Liguria sugli ultimi dati Infocamere-Movimprese conferma che il trend è in rialzo per il terzo anno consecutivo.
In particolare sono le costruzioni a trainare la ripresa con 21.166 microimprese attive e ben 1.890 che hanno deciso di aprire i battenti lo scorso anno. Se nello stesso periodo 1.396 hanno dovuto chiudere, a conti fatti resta comunque un saldo positivo di 494 unità pari a un +2,3%. In controtendenza, però, il manifatturiero: in questo caso il saldo è negativo dal momento che a fronte di 351 “nascite” deve registrare 388 chiusure con un passivo, dunque di 37 microimprese.