
Piazza Affari è la peggiore d’Europa, con una perdita di 0,56%, appesantita dalle perdite pesanti di Unicredit e Tim
Piazza Affari chiude in rosso una seduta all’insegna della cautela per le Borse del Vecchio Continente. Il Ftse Mib è sceso dello 0,56%, quando a Parigi il Cac40 è scivolato dello 0,16% e a Francoforte il Dax40 dello 0,03%.
Dopo una ottava positiva, che ha visto gli indici continentali superare “indenni” i falchi della Federal Reserve, questa mattina i listini erano partiti al rialzo sulla scia del buon andamento delle Borse cinesi. Nel corso della mattinata, tuttavia, l’ottimismo è scemato a causa delle tensioni geopolitiche, in particolare tra Stati Uniti e Cina sul supporto di quest’ultima alla Russia.
Complice anche la chiusura di Wall Street per il President’s Day e l’attesa per una nuova tornata di dati macro in settimana, sui mercati europei ha prevalso un atteggiamento prudente.
Gli investitori aspettano domani la pubblicazione degli indici Pmi delle principali economie mondiali, quando in settimana arriveranno anche nuovi dati sull’inflazione in Europa, la seconda lettura del Pil Usa e da Washington la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Fed (mercoledì). La settimana si chiude con la riunione del G20 in India.
Sul mercato valutario, l’euro passa di mano a 1,0686 dollari (1,0711 in avvio da 1,0661 venerdì in chiusura) e a 143,291 yen (143,42 e 143,26), quando il cambio quello dollaro/yen è a 134,093 (134,03 e 134,36). In lieve rialzo il prezzo del petrolio con il contratto sul Brent consegna Aprile a 83,11 dollari al barile (+0,13%) e quello di pari scadenza sul Wti a 76,66 dollari al barile (+0,14%). In leggero progresso anche il prezzo del gas naturale ad Amsterdam che torna comunque sotto 50 euro al megawattora (+0,22% a 49,155 euro).
Guardando ai titoli, a Piazza Affari è stata una seduta di acquisti per Saipem (+3,23%) e Stellantis (+1,18%) che ha ritrovato i 16 euro per azione aspettando i conti 2022 che saranno pubblicati mercoledì. Segno opposto per Unicredit (-2,85%) e Tim (-2,71%) complice lo slittamento della offerta per la rete in arrivo da Cassa Depositi e Prestiti.