
Così il presidente Sperduto: “Il decreto scade il 15 marzo e quindi può essere modificato”
“Ci auguriamo che nell’iter al Senato del decreto carburanti si approvino degli emendamenti che raccolgono le nostre istanze, rimuovendo quelle che per noi rimangono le criticità del provvedimenti. Torniamo a ribadire che il cartello del prezzo medio servirà solo ad allineare al rialzo il prezzo finale dei carburanti, con grave danno ai cittadini ed ai gestori”.
Così in una nota Giuseppe Sperduto, presidente Faib Confesercenti, commenta l’approvazione alla Camera del decreto-legge sulla trasparenza del prezzo dei carburanti, con 155 voti a favore, 103 contrari e e 3 astenuti. I voti a favore, con il governo che aveva posto la fiducia, sono giunti dai gruppi di maggioranza FdI, Lega, Forza Italia, Noi Moderati. Quelli contrari sono stati espressi dai gruppi di opposizioni, Pd, M5S, Az-Iv, Avs.
“Il decreto scade il 15 marzo – evidenzia il presidente Faib – e quindi può essere modificato. Speriamo che nell’iter al Senato, anche se il testo appare blindato, siano apportate le necessarie correzioni per evitare di andare incontro, come abbiamo già sottolineato, ad un’eventuale contestazione della Ue per manifesta infrazione della normativa comunitaria antitrust”.
“Come Faib – sottolinea Sperduto – abbiamo più volte ribadito che siamo a favore della trasparenza, ma che il cartello non è risolutivo in tal senso, anzi diventa un ulteriore onere per i gestori, e che i prezzi dei carburanti, i più pubblicizzati rispetto ad ogni altro prodotto di largo e generale consumo, non vengono decisi dai benzinai, bensì dai titolari degli impianti”.
“Auspichiamo quindi che queste riflessioni – conclude il presidente Faib – entrino nel dibattito Parlamentare, al fine di approvare una legge che raccolga le perplessità dei gestori ed il parere dell’Antitrust. Inoltre, invitiamo a proseguire i lavori del tavolo di settore, affinché si intraprenda un percorso costruttivo che porti, quanto prima, ad una generale riforma del comparto”.