
La commissioni riunite Giustizia e Finanza hanno votato per la relazione in Aula sull’istituzione di una seconda commissione d’inchiesta
Si è concluso nel primo pomeriggio, in Commissioni riunite Giustizia e Finanze alla Camera, l’esame della proposta di legge per l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi.
“Abbiamo votato il mandato al relatore e sono molto soddisfatto – commenta il presidente della Commissione Giustizia Ciro Maschio (FdI) – Io spero che il provvedimento arrivi in Aula il più presto possibile, ma questa decisione spetta alla Conferenza dei Capigruppo”.
La proposta di legge, primo firmatario Walter Rizzetto, punta all’istituzione di una Commissione monocamerale dopo quella che, presieduta da Pierantonio Zanettin (Fi), lavorò nella scorsa legislatura. Il provvedimento, secondo il calendario dei lavori, dovrebbe approdare in Aula a marzo.
Come riporta Wikipedia, il 6 marzo 2013 David Rossi, 52 anni, precipita dalla finestra del suo ufficio e poco dopo muore. La vicenda segue di poco l’inizio delle indagini della Guardia di Finanza la quale, il 19 febbraio 2013, aveva perquisito il suo ufficio e la sua abitazione oltre quelle dell’ex presidente e dell’ex direttore generale di Rocca Salimbeni, Giuseppe Mussari e Antonio Vigni. Rossi, tuttavia, non era indagato. Le indagini si stavano svolgendo intorno all’acquisizione della Banca Antonveneta.
Sulla vicenda ha indagato la procura di Siena. Precedentemente erano già state svolte altre due indagini, che erano arrivate alla conclusione che si trattasse di un suicidio, ma molti elementi non sono mai stati chiariti. Tra le dodici telecamere presenti, soltanto da una sono stati presi dei video per accertare i fatti.
Inoltre, l’orologio di David Rossi non era al suo polso al momento della caduta, ma è stato gettato dalla finestra del suo ufficio venti minuti dopo. Un magistrato che indagava sull’accaduto è stato minacciato di morte, gli è stato recapitato un proiettile di una pistola calibro 9 inesploso.
Nel luglio 2013 la vedova di Rossi, Antonella Tognazzi, è stata indagata e poi portata a processo con il giornalista Davide Vecchi (all’epoca inviato de Il Fatto Quotidiano), con procedura d’ufficio da parte del magistrato, Aldo Natalini, con l’accusa di violazione della privacy: è il primo e unico caso in Italia, secondo quanto registrato nel massimario della Corte di Cassazione.
Il processo è stato oggetto di numerose polemiche che hanno portato ad alcune interrogazioni parlamentari e all’intervento dell’osservatorio internazionale sulla libertà di stampa della Columbia University di New York perché ritenuto un tentativo di limitare il diritto d’informazione.
Si è concluso nel gennaio 2018 con l’assoluzione piena e una dura sentenza da parte del giudice, Alessio Innocenti, che ha stigmatizzato l’apertura stessa del fascicolo di indagine a carico di Tognazzi e Vecchi.
Nel 2020 la procura di Genova aprì una inchiesta sui magistrati che si erano occupati del caso per accertarne il corretto adempimento delle attività.
L’11 marzo 2021 la Camera istituisce la Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi con il compito di ricostruire in maniera puntuale i fatti, le cause e i motivi che portarono alla caduta di David Rossi dalla finestra del proprio ufficio nella sede del Monte dei Paschi di Siena di Rocca Salimbeni e le eventuali responsabilità di terzi. La commissione era presieduta dal deputato di Forza Italia Pierantonio Zanettin. Tra gli altri membri esperti della Commissione c’erano il giudice Carlo Nordio (attuale ministro della Giustizia), il giornalista David Vecchi e il criminologo Silvio Ciappi.