
A febbraio l’indice PMI manifatturiero è sceso a febbraio a 48,5 punti dai 48,8 precedenti, risultando inferiore ai 49,3 punti attesi dagli analisti. Si rafforza il PMI dei servizi, attestandosi a 53 punti rispetto ai 50,8 precedenti e ai 51 punti attesi
Scende l’attività manifatturiera dell’Eurozona mentre accelerano i servizi. Secondo le stime preliminari di S&P Global l’indice PMI manifatturiero è sceso a febbraio a 48,5 punti dai 48,8 precedenti, risultando inferiore ai 49,3 punti attesi dagli analisti. Il dato rimane quindi in contrazione, ben al di sotto della soglia critica dei 50 punti, spartiacque tra contrazione ed espansione.
Si rafforza invece il PMI dei servizi, attestandosi a 53 punti rispetto ai 50,8 precedenti e ai 51 punti attesi. Di conseguenza il PMI composito si porta a 52,3 punti dai 50,3 precedenti, mostrando la più forte espansione dell’attività economica dallo scorso maggio.
«A febbraio l’attività economica in tutta l’Eurozona è cresciuta molto più velocemente di quanto previsto e ha raggiunto il valore più alto in 9 mesi grazie alla rinascita dell’attività del settore dei servizi e alla ripresa dell’economia del manifatturiero – ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist presso S&P Global Market Intelligence. – L’espansione è stata sostenuta dal maggiore ottimismo, dovuto allo svanire dei timori di una possibile recessione e dall’inflazione che pare abbia già raggiunto il picco».
Tra le singole economie la Germania mostra un deterioramento del PMI manifatturiero a 46,5 da 47,3, sotto il consensus di 47,8 punti, e un aumento del PMI sevizi a 51,3 da 50,7 (sopra il 51 atteso). In Francia il PMI manifatturiero si porta in contrazione a 47,9 da 50,5 precedenti e il PMI servizi sale a 52,8 da 49,9 (era atteso 49,9).