logo_business24it
  • ECONOMIA
  • LAVORO
  • ATTUALITA’
  • POLITICA
  • AMBIENTE
  • INTERVISTE
  • SPORT
Link utili >
Programmi TV
Radio
  • ECONOMIA
  • ATTUALITA’
  • LAVORO
  • POLITICA
  • AMBIENTE
  • INTERVISTE
  • Canale 824 di Sky
  • CAST
  • INFORMAZIONI
  • CONTATTI
Cerca nel sito
Economia

Quanto è costata la guerra in Ucraina all’Italia

Giulia Guidi
24 Febbraio 2023
  • copiato!

Ad un anno dall’inizio del conflitto, Skytg24 fa un sommario calcolo delle perdite economiche subite da famiglie e imprese italiane Energia e prodotti di prima necessità, come il grano. A […]

Ad un anno dall’inizio del conflitto, Skytg24 fa un sommario calcolo delle perdite economiche subite da famiglie e imprese italiane

Energia e prodotti di prima necessità, come il grano. A 12 mesi dall’inizio del conflitto russo ucraino, i segni nell’economia italiana e mondiale sono evidenti.

Secondo quanto ribadito da Bankitalia nel bollettino di gennaio 2023, nel nostro Paese persiste ancora l’incertezza: “In uno scenario in cui si ipotizza la sospensione permanente delle forniture di materie prime energetiche dalla Russia all’Europa, il prodotto si contrarrebbe nel 2023 e nel 2024 – avverte – e crescerebbe moderatamente nell’anno successivo. L’inflazione salirebbe ulteriormente quest’anno, per poi scendere decisamente nel prossimo biennio”. Il ritorno al valore normale del 2% è previsto soltanto per il 2025

Due dei più grandi problemi economici che ha dovuto affrontare l’Italia negli ultimi mesi sono stati certamente l’inflazione, giunta al 9% a fine 2022, e la crisi energetica, che ha portato le famiglie italiane a dover spendere in tutto il 2022 1.434 euro per la bolletta elettrica, il 108% in più rispetto al 2021, e 1.459 euro per il gas, una spesa superiore del 57% rispetto a 12 mesi prima.

Le due misure sono correlate, come evidenzia Bankitalia, che sottolinea come “in Italia oltre il 70% dell’inflazione complessiva sia dovuta ai rincari dell’energia, nonostante le misure governative in materia energetica abbiano mitigato la dinamica dei prezzi al consumo per oltre un punto percentuale”.

La guerra ha costretto Roma a diversificare il suo approvvigionamento energetico: rispetto a dodici mesi fa oggi è l’Algeria il nostro primo fornitore, che a dicembre ha fatto arrivare in Italia 2.301,91 milioni di standard al metro cubo di gas (dati Snam), seguita dall’Azerbaigian, mentre la Russia è rapidamente scesa dai 2.023 milioni di standard al metro cubo di marzo 2022 ai soli 478 di dicembre. Un valore destinato a ridursi ancora nei prossimi mesi.

Da sempre la tratta Italia-Russia ha rappresentato uno dei sentieri più battuti dalle aziende nostrane: secondo i dati dell’Osservatorio del ministero degli Esteri nel 2021, cioè poco prima dell’inizio del conflitto, il volume di esportazioni dall’Italia alla Russia aveva raggiunto un valore pari a 7,7 miliardi di euro, l’1,5% sul totale delle esportazioni italiane. A causa sia del conflitto che del divieto di import ed export con Mosca sancito dall’Unione europea, tale cifra si è dovuta ridurre, ma meno di quanto si pensi.

Infatti, secondo una recente analisi del sito brussellese Politico Europe, l’Italia ha mantenuto un valore dell’export di 4,8 miliardi di euro nel 2022 rispetto ai 6,5 medi del quinquennio precedente. Questo perché le aziende italiane non sono tutte fuggite dalla Russia (infatti, solo Enel e Generali sono andate via mentre altre 9 hanno deciso di sospendere l’attività, ma con una clausola che permetta loro di riprendere asset e operatività nel prossimo futuro) e perché Mosca ha iniziato una serie di triangolazioni con Paesi terzi, come Turchia, Emirati Arabi e Armenia, per aggirare le sanzioni di Bruxelles.

Dall’altro lato ha invece influito notevolmente l’assenza dei russi nel turismo nostrano: come evidenzia Lavoce.info, prima del 2022 Mosca costituiva il decimo mercato per numero di arrivi e addirittura l’ottavo per numero complessivo di presenze (5.819.444, comunque in calo rispetto al picco di quasi 8 milioni di presenze del 2013). Ad oggi questo volume sembra essersi ridotto ma non azzerato, visto che comunque lo scorso anno una minima parte di turisti è arrivata, dopo aver aggirato il problema dei visti partendo da luoghi all’interno dell’Unione europea oppure da Paesi terzi.

Problemi diversi hanno invece riguardato la tratta tra Roma e Kiev. L’Ucraina è infatti uno dei principali produttori mondiali di grano, mais, orzo e frumento. Prima della guerra il nostro Paese importava il 15% del proprio fabbisogno di mais, destinato all’alimentazione degli animali, per un totale di 785 milioni di chili proprio dall’Ucraina (nella foto), seconda dietro soltanto all’Ungheria. Tale dato si è ripercosso inevitabilmente anche sui prezzi della soia, che cresce negli stessi campi: non è un caso, perciò, che ad inizio del conflitto i prezzi dei cereali siano schizzati su del 7%.

Una situazione che ha coinvolto anche il grano, anche se in tono minore: infatti, prima del conflitto Roma importava da Kiev appena il 2,5% di grano duro e il 5% di grano tenero, per un totale di 122 milioni di chili. La situazione, che ha visto i porti ucraini bloccati per mesi, ha causato alcuni problemi alla catena industriale italiana, con un rincaro dei prodotti legato però anche ad altri fattori, come il riscaldamento climatico e i rincari dell’energia.

Da non dimenticare, comunque, che la classifica dell’import di grano in Italia vede in testa altri Paesi prima dell’Ucraina, come Francia (19,9%), Canada (14,4%) e ancora Ungheria (13%).

(foto ANSA)

  • materie prime
  • guerra russo ucraina
  • costo per l'italia della guerra russo ucraina

Ti potrebbero interessare

Attualita'
6 Aprile 2025
Carbonara, La Sora Lella: “Bona, ma non è romana”
Da Sora Lella la carbonara non è religione perché non è romana e Mauro Trabalza uno dei proprietari ci conferma…
Guarda ora
Lavoro
3 Dicembre 2024
Materie prime, Cargill taglierà circa 8.000 posti di lavoro
La società ha vissuto un crollo dei ricavi nell'ultimo anno fiscale, dovuto al fatto che i prezzi dei raccolti hanno…
Guarda ora
Economia
12 Novembre 2024
Terre rare, materie prime critiche, commodities: la rivoluzione copernicana del settore produttivo
Il settore industriale e, più in generale, quello delle materie prime, sta vivendo una serie di grandi cambiamenti. Una vera…
Guarda ora
Economia
7 Novembre 2024
Il cibo è il nuovo lusso, la tavola come esperienza di raffinatezza e qualità
Chef Raffaele Lenti: "Il luxury food è la trasformazione di un bisogno primario, il cibo, in un'esperienza unica e sempre…
Guarda ora
Economia
14 Settembre 2024
Materie prime sempre più costose. Il cibo rischia di diventare un lusso?
Dal riso al cacao, passando per il caffè ed altri generi alimentari, la volatilità è sempre più forte. Colpa del…
Guarda ora
Cmp

Business24™ - testata giornalistica del Gruppo Editoriale World Vision s.r.l.
Direttore responsabile ad interm Giulia Guidi
Direttore responsabile Maria Lucia Panucci

  • ECONOMIA
  • ATTUALITA’
  • LAVORO
  • POLITICA
  • AMBIENTE
  • INTERVISTE
  • POLITICA
  • CAST
  • CONTATTI
  • INFORMAZIONI
  • RADIO
TORNA ALL'INIZIO

Business24™ - testata giornalistica del Gruppo Editoriale World Vision s.r.l.
Direttore responsabile ad interm Giulia Guidi
Direttore responsabile Maria Lucia Panucci

Attenzione: errori di compilazione
Indirizzo email non valido
Indirizzo email già iscritto
Occorre accettare il consenso
Errore durante l'iscrizione
Iscrizione effettuata
Privacy Policy Cookie Policy Cmp Copyright © 2024. All Rights Reserved. Business24™
registrata presso il Tribunale di Genova
iscr. n° 10/2020 del 23/06/2020
World Vision s.r.l. P.I. 02848430993
Exit mobile version
Menu
  • ECONOMIA
  • LAVORO
  • ATTUALITA’
  • POLITICA
  • AMBIENTE
  • INTERVISTE
  • SPORT