
Aumentano le distanze tra le varie nazioni sulle possibili strategie da adottare nei confronti della Russia
All’indomani dell’anniversario dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia scoppia il caso G20. Infatti alla conclusione del meeting che ha visto protagonisti i ministri delle finanze dei 20 grandi della Terra, il comunicato ufficiale tanto atteso non arrivato. Invece è stata pubblicata una sintesi della presidenza di turno indiana che ribadisce una generica condanna della guerra in Ucraina.
Più compatti sembrano i rappresentanti del G7 che, invece, hanno dichiarato che “La Russia ha iniziato questa guerra: può mettervi fine”. Parallelamente sono state decise nuove sanzioni economiche per indebolire ulteriormente l’economia di Mosca.
Si legge ancora nella nota:
«Un anno dopo l’inizio della brutale invasione dell’Ucraina da parte della Russia, noi, Capi di Stato e di Governo del Gruppo del G7, ci siamo riuniti con il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky per riaffermare il nostro incrollabile sostegno all’Ucraina per tutto il tempo necessario». «Gli atroci attacchi che la Russia sta compiendo da 365 giorni – continua – testimoniano della crudeltà dell’aggressione in corso. Condanniamo la guerra illegale e ingiustificabile della Russia, che non segue alcuna provocazione, il suo disprezzo per la Carta delle Nazioni Unite e la sua indifferenza per le conseguenze della sua guerra sui popoli di tutto il mondo. Salutiamo l’eroismo del popolo ucraino, che resiste coraggiosamente. Siamo determinati a rafforzare il nostro sostegno diplomatico, finanziario e militare all’Ucraina, ad aumentare il costo della guerra per la Russia e per coloro che sostengono il suo sforzo bellico, e a continuare a combattere le ripercussioni negative della guerra sul resto del mondo, soprattutto sulle popolazioni più vulnerabili».
Anche il Giappone, da parte sua, si schiera tra le nazioni che proporranno sanzioni alla Russia. Lo ha confermato anche il primo ministro Fumio Kishida che ha presentato il suo piano al G7 straordinario online dei leader. Una riunione alla quale era presente anche se in maniera virtuale, anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Si è trattata di un’occasione per la comunità internazionale per “mostrare solidarietà e imporre forti sanzioni contro la Russia”.
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