
La contribuzione fiscale, ammonta a 6,7 miliardi dei quali 1,9 miliardi di euro di Iva. Il presidente di Cosmetica Italia: “beni essenziali ma tassati come lusso”
La filiera della cosmetica, dai grandi gruppi internazionali a tante piccole e medie imprese, crea 22,3 miliardi di valore nel 2021. A dirlo è uno studio di Althesys presentato all’assemblea pubblica di Cosmetica Italia. In particolare le aziende dedicano a salari e contributi 6,4 miliardi di euro, dando lavoro a circa 155 mila addetti nella filiera e includendo i canali professionali di estetica e di acconciatura la cifra sale a 390 mila lavoratori. Questa ricchezza, che include le ricadute dirette del Sistema della Cosmetica e quelle indotte sul resto del sistema economico nazionale, corrisponde, secondo lo studio, all’1,25% del Pil, all’8,4% del valore aggiunto dell’industria manufatturiera italiana, a due volte il valore del trasporto aereo e a sei volte il fatturato del calcio italiano.
La contribuzione fiscale invece ammonta a 6,7 miliardi dei quali 1,9 miliardi di euro di Iva. «Il cosmetico è un bene essenziale ma è considerato ai fini Iva tra i beni di lusso e assoggettato all’aliquota massima senza distinzioni tra fascia di prezzo e tipologia», ha detto il presidente di Cosmetica Italia, Benedetto Lavino, nella sua relazione all’assemblea pubblica dell’associazione Il sistema della cosmetica per l’Italia. Una filiera di eccellenza che crea valore. «Quella dell’Iva è una questione che tocca non solo l’industria, ma che ha ricadute dirette anche sul consumatore” di questi beni essenziali. Riteniamo fondamentale garantirne la costante accessibilità a tutti, soprattutto in un momento in cui l’inflazione incide negativamente sulla capacità di spesa delle famiglie e delle fasce più deboli della popolazione», ha aggiunto.
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