
In aumento gli attacchi verso le pubbliche amministrazioni mentre il settore delle infrastrutture e i bancari fanno registrare un calo
Secondo fonti Comparitech citate nello studio dei ricercatori dell’Istituto per la competitività dal titolo “L’ecosistema italiano della sicurezza informatica tra regolazione, competitività e consapevolezza” il Belpaese sarebbe tra le nazioni più bersagliate sai cybercriminali. In particolare, secondo l’analisi che prende ad esempio il 2021, sarebbero le pubbliche amministrazioni (56 degli attacchi individuati) a finire nel mirino dei pirati informatici. Invece sul fronte del settore delle infrastrutture digitali/IT e bancario dove si registra un calo dall’11% al 6%.
Tornando alla generalità dei dati, si parla di una quota del 3,26% di dispositivi mobili infettati da malware, percentuale che sale al 10,74% se si parla di pc fissi. Una posizione che ci pone in difficoltà nel paragone con altre nazioni come, ad esempio, la Germania dove il dato si ferma all’1,63% per i device mobili e al 4,94% per i fissi.
Un quadro che merita più di una riflessione soprattutto alla luce di quanto recentemente accaduto, anche a livello mondiale. Ma ancora di più in considerazione della guerra tra Russia ed Ucraina e le minacce più volte reiterate di attacchi hacker.
Nel settore privato, invece, secondo I-Com ad essere preso di mira è stato il comparto energetico (2% nel 2020 diventato 24% nel 2021).
FONTE: SHUTTERSTOCK