Lavrov parla della volontà di Mosca di creare con la Turchia un nuovo hub del gas. Intanto il prezzo della materia prima continua a scendere
Secondo informazioni di stampa, la Russia potrebbe essere intenzionata a chiudere i gasdotto Nord Stream 1 e 2 costruiti da Gazprom e danneggiati nei mesi scorsi da alcune esplosioni che, a loro volta, sono state oggetto di scambi di accuse tra le potenze.
L’azienda costruttrice, infatti, non sembra aver presentato progetti per la loro riparazione anche se alcune voci parlano della volontà di conservare le strutture: in questo caso si tratterebbe di sigillare e isolare le strutture per evitarne la corrosione creata dall’acqua di mare in vista di una riparazione futura.
Una ricostruzione, quest’ultima, che potrebbe indirettamente confermare anche altre voci riguardanti la mancanza di liquidità. L’oligarca russo Oleg Deripaska, infatti, ha lanciato chiare accuse a Mosca rea di aver allontanato gli investitori stranieri.
Per questo motivo, secondo l’oligarca, Mosca rischierebbe di restare priva di contanti già il prossimo anno in mancanza di fondi aggiuntivi.
Mosca, intento, per voce del suo ministro degli esteri Sergei Lavrov, conferma la volontà di creare un nuovo mercato in Turchia.
Intanto le quotazioni di gas continuano a scendere arrivando a toccare quota 45,39 Mwh, un calo che è stato favorito anche da un calo della richiesta dettato da un inverno relativamente mite. I prezzi della materia prima, saltati a 340 Mwh immediatamente dopo il taglio delle forniture da Mosca è arrivato a perdere quasi il 90% (86% per la precisione).
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