
Giorgetti: “la criminalità organizzata, la corruzione e l’evasione fiscale riducono le possibilità di crescita dell’economia sana”. Per l’Italia il rischio di recessione è scongiurato
«Nel processo di completamento dell’Unione bancaria occorre partire da un presupposto: la creazione di campioni europei in grado di competere sul mercato globale necessita di banche davvero europee, operanti all’interno di un mercato unico». Lo ha detto il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti intervenendo in videocolleganento alla riunione plenaria del network estero della Guardia di Finanza. Giorgetti ha sottolineato che ssse possono svolgere un ruolo cruciale, per esempio, come “market maker se il quadro europeo consentisse di movimentare la loro liquidità tra le varie filiali del gruppo bancario in modo efficiente”.
Non solo. Il ministro ha puntato anche i riflettori sulla criminalità e l’evasione fiscale come ostacolo ad una crescita sana. «La criminalità organizzata, la corruzione e l’evasione fiscale non solo indeboliscono la coesione sociale, ma hanno anche effetti deleteri sull’allocazione delle risorse finanziarie e umane e sull’efficacia delle riforme in atto. Ostacolano la costituzione di un ambiente favorevole all’attività d’impresa e quindi all’occupazione, e riducono le possibilità di crescita dell’economia sana», ha aggiunto.
Giorgetti è tornato a parlare anche delle conseguenze di una politica monetaria troppo restrittiva da parte della Bce. «Il rialzo dei tassi pone problemi seri per chi ha bilanci fortemente indebitati come quello italiano. Avere conti in ordine è un esigenza assoluta per il nostro Paese, che deve mantenere la fiducia dei mercati allo scopo di evitare un aumento dei costi di finanziamento ed evitare ripercussioni per famiglie e imprese. Il debito rispetto al pil si attesta al 144,7% nel 2022, sarà il punto di riferimento in relazione anche alla discussa e in discussione revisione della governance economica europea. In questi primi mesi l’azione del governo si è concentrata nel minimizzare il rischio di recessione. Dagli ultimi dati sembra essere scongiurata, incrociamo le dita. Continuiamo ad essere impegnati come governo a creare tutte le condizioni per uno sviluppo economico robusto ma che non metta a rischio la sostenibilità dei conti pubblici»..