
La piattaforma ha avuto il secondo down in pochi giorni e ne hanno risentito le azioni Tesla. In più il governo turco chiede una percentuale sui guadagni del social
Twitter in panne per la seconda volta in meno di una settimana e Tesla in calo a Wall Street con il taglio dei prezzi delle sue auto.
Per Elon Musk è una nuova giornata tutta in salita e la sua frustrazione è palese. Il miliardario descrive infatti il social come una “piattaforma fragile”: un “piccolo cambiamento dell’api”, l’application programming interface, “ha avuto ampie ramificazione. Il codice è estremamente fragile”.
Il blackout conferma le difficoltà che Musk sta incontrando nel rilanciare il social da quando ne ha assunto la guida. Difficoltà che, secondo molti, sono legate al drastico taglio del personale deciso dal miliardario. Twitter, secondo indiscrezioni, ha infatti ora meno di 2.000 dipendenti rispetto agli oltre 7.500 che aveva nell’era pre-Musk. Tagli che hanno scatenato la rabbia dei licenziati, cacciati con una liquidazione inferiore a quanto era stato loro promesso e alla caccia di un posto di lavoro in un’industria tecnologica che ha effettuato drastiche riduzioni alla forza lavoro.
Del blackout di Twitter e delle sue continue difficoltà risente Tesla. I titoli del colosso delle auto elettriche calano a Wall Street, arrivando a perdere il 2,8%. A pesare è anche il secondo taglio dei prezzi dell’inizio dell’anno annunciato dalla società per modelli S e X, i due più costosi della sua gamma. Riduzioni che fanno seguito alle parole di Musk durante l’investor day di Tesla, quando ha spiegato che uno dei maggiori ostacoli della società era proprio il livello dei prezzi.
Le precedenti riduzioni di gennaio però hanno suscitato curiosità in Tesla mostrando un’elasticità della domanda maggiore delle previsioni. “Abbiamo poi riscontrato che anche piccoli cambiamenti hanno un grande impatto”, aveva spiegato Musk ad analisti e investitori. Parole che insieme alla sua visione di lungo termine per Tesla non sono state in grado di rispondere ai dubbi e alle domande sulle prospettive della società a fronte di una crescente concorrenza.
E non è finita qua. L’autorità di controllo della concorrenza turca ha dichiarato di aver multato , Musk, per aver acquisito la piattaforma di social media senza aver prima richiesto l’autorizzazione dell’autorità di controllo. Il miliardario, spiega l’Antitrust turca, dovrà pagare lo 0,1% dei ricavi lordi di Twitter in Turchia nel 2022, senza fornire una cifra per la multa.
Musk potrà impugnare la decisione presso un tribunale amministrativo della capitale turca, Ankara, entro 60 giorni dal ricevimento di una notifica formale.
La decisione, resa pubblica oggi, è stata presa “all’unanimità” il 2 marzo, secondo una dichiarazione del consiglio. Nel 2021, la Turchia ha imposto a Twitter e ad altre piattaforme di social media di costituire entità legali all’interno del Paese.
(foto IMAGOECONOMICA)