
In piena rivoluzione, il settore auto potrebbe rivedere anche le sue linee produttive
Cina o USA, queste le probabili nuove mete dei grandi gruppi tedeschi. Il mondo dell’automobile si trova al centro di una delle più grandi rivoluzioni tecnologiche finora registrate. Forse la più grande, dal momento che sono previsti cambi sia sul fronte tecnologico che normativo. E come in ogni momento di trasformazione saranno necessarie scelte radicali.
Da qui la possibilità di abbandonare l’Europa oppure, come detto qualche tempo fa dai vertici di Volkswagen, trasformare gli stabilimenti già presenti nel Vecchio Continente. Ed in Cina, ad Anshui, si trova già un nuovo impianto per le auto elettriche che dovrebbe entrare a pieno regime già nella seconda metà dell’anno con la produzione di 350mila autovetture elettriche ogni anno.
Auto che, poi, verranno spedite per la maggior parte in Europa. Ma, come detto, un’altra meta sono gli USA grazie alle agevolazioni previste dall’Inflation Reduction Act (Ira) voluto e promosso dal presidente USA Joe Biden. In questo caso è già previsto uno stabilimento che potrebbe essere pronto nel 2026 per la produzione di 200 mila veicoli Scout all’anno. Non fanno eccezione nemmeno i marchi a stelle e strisce che, come Tesla, vorrebbero spostare la produzione di alcuni elementi direttamente tra le mura di casa in modo da poter sfruttare le nuove norme.
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