
BCE e Fed condividono l’importanza dei dati macro nella scelta delle nuove politiche, ma i dati macro USA indicano un’economia non scalfita, per il momento, dai rialzi della banca centrale
Saranno i dati a guidare di volta in volta le scelte in ambito di politiche finanziarie. Non ha dubbi Jerome Powell che, durante la sua audizione alla Camera dei Deputati statunitense, preferisce abbracciare la stessa linea d’azione che la sua collega Christine Lagarde aveva poco prima annunciato in Europa.
“Dobbiamo considerare dati importanti che arriveranno, come le offerte di lavoro JOLTS, gli occupati, l’inflazione e i prezzi alla produzione. Abbiamo intenzione di guardare alla totalità dei dati per capire la direzione in cui sta andando l’economia. Non abbiamo preso nessuna decisione sulla politica di velocità dei rialzi dei tassi e non siamo su un percorso predefinito, e quindi adegueremo il percorso ai dati”.
Gli stessi che continuano a confermare uno stato economico ancora forte. Per questo motivo è molto probabile che si possa avviare una strategia di rialzi più ampia di quanto predetto. Lo stesso Powell, infatti, lo ha fatto intendere, oggi come ieri durante la sua prima parte dell’audizione al Congresso, svoltasi al Senato.
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