
Visco: “la politica monetaria della Bce deve agire senza mettere a rischio la stabilità finanziaria e minimizzando gli effetti negativi sull’ancora fragile ripresa”
«Non apprezzo le dichiarazioni dei miei colleghi sui rialzi prolungati dei tassi. Anche se la politica monetaria ha finora avuto successo nello stabilizzare le aspettative, la grave situazione geopolitica rende molto difficile prevedere i futuri andamenti macroeconomici». Le parole arrivano dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che, nel suo saluto alla XIV conferenza Maeci-Banca d’Italia, torna a invocare “prudenza” nella conduzione della politica monetaria della Bce che, pur dovendo continuare ad alzare i tassi di interesse, dovrà cercare di farlo “senza mettere a rischio la stabilità finanziaria” e “minimizzando gli effetti negativi sull’ancora fragile ripresa”.
«L’accelerazione della crescita dei prezzi ha imposto, dalla fine del 2021, un deciso cambio di orientamento della politica monetaria della Banca centrale europea. Dapprima abbiamo annunciato la riduzione degli acquisti netti di titoli – ha ricordato Visco. – Nel corso del 2022 il processo ha necessariamente accelerato, evitando però variazioni eccessivamente brusche delle condizioni monetarie, anche alla luce dell’incertezza causata dall’invasione dell’Ucraina. Dal luglio scorso ad oggi, partendo da livelli particolarmente bassi, addirittura negativi per i depositi delle banche presso la banca centrale, i tassi di riferimento sono stati innalzati per complessivi 300 punti base ed è già stata espressa l’intenzione di accrescerli ancora di 50 punti nella riunione che terremo la prossima settimana. Anche se la politica monetaria ha finora avuto successo nello stabilizzare le aspettative, la grave situazione geopolitica rende molto difficile prevedere i futuri andamenti macroeconomici. La politica monetaria dovrà quindi continuare a muoversi con prudenza, facendosi guidare dai dati”, e “senza mettere a rischio la stabilità finanziaria e minimizzando gli effetti negativi sull’ancora fragile ripresa».
Secondo Visco sarà però necessario evitare che “lo shock di offerta, che il drammatico conflitto in Ucraina ha reso ben più persistente di quanto inizialmente previsto, dia luogo nel complesso dell’area dell’euro ad aumenti dei costi del lavoro e dei margini di profitto non coerenti con il ritorno in tempi sufficientemente rapidi all’obiettivo di stabilità dei prezzi”.
Sul fronte gas ha aggiunto che “non sappiamo se il calo del prezzo resterà perché l’incertezza nelle forniture resta alta“.
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