
L’esercizio 2022 si è chiuso con un utile netto in aumento del 19,4% escludendo Tim
Secondo quanto dichiarato da Arnaud de Puyfontaine, durante una conferenza stampa successiva alla pubblicazione dei conti 2022 di Vivendi, le offerte presentate oggi, “sono molto al di sotto del valore reale e del vero valore di Telecom Italia” specificando, poi, successivamente
“Non conosco i dettagli dell’offerta di CDP e Macquarie, quindi non posso commentarla” ed aggiungendo “Se effettivamente è a condizioni variabili e al livello di valutazione che è stato fatto da KKR, mi sembra che sia completamente al di sotto degli obiettivi che Vivendi ha chiaramente indicato in termini di condizioni che le permetterebbero di essere in grado di sostenere un’operazione“.
Come è noto, l’esercizio 2022 si è chiuso con un utile netto in aumento del 19,4% escludendo Tim. Infatti il gruppo francese calcola una minusvalenza circa la propria partecipazione nell’azienda italiana, minusvalenza che dai precedenti 7828 milioni è passata a 1,347 miliardi di euro.
Sempre secondo Arnaud de Puyfontaine l’aver deconsolidato Telecom Italia permetterà di “svolgere il ruolo di azionista attivo. Ora abbiamo la totale libertà di difendere la giusta valutazione della partecipazione che abbiamo in questa società che, dal nostro punto di vista in termini di valore, ha un potenziale molto importante“.
Foto: Imagoeconomica