
Mancano 20 giorni alla scadenza degli sconti scattati lo scorso anno, ma il governo non ha ancora fornito risposte
Le prossime bollette di luce e gas, ormai l’ha detto l’Autorità, caleranno. Non si sa, invece, se saranno prorogati oltre il termine del 31 marzo gli sconti scattati l’anno scorso – con il taglio degli oneri generali di sistema per la luce e dell’Iva per il gas – per aiutare famiglie e imprese contro l’impennata del prezzo del metano. Un intervento costato finora allo Stato circa cento miliardi di euro.
“Stiamo facendo una valutazione in questi giorni in raccordo con il ministero dell’Economia che tiene i cordoni della borsa” ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto a Skytg24 spiegando che “questo influirà nell’inserire anche tutto, in parte o nulla i cosiddetti oneri di sistema nella bolletta. Per un nuovo intervento bisogna andare con cautela” ha aggiunto confermando che “il trend è buono” e un “altro ribasso del 20% della prossima bolletta elettrica”.
Ad aprile, il Mef potrebbe rinnovare il bonus sociale per le famiglie (con l’attuale soglia Isee di 15 mila euro) che ha visto coinvolti oltre 8 milioni di utenti (5 milioni per la luce e 3,5 per il gas). E le imprese potrebbero godere ancora del credito di imposta ma modulato sul prezzo del gas: l’idea è fissare una soglia oltre la quale lo “sconto” aumenta, mentre al di sotto non è previsto. Il massimo resterebbe quello fissato nell’ultima legge di bilancio, che ha rafforzato i crediti di imposta, portandoli al 45% per le imprese energivore e gasivore e al 35% per gli esercizi commerciali.
Sarebbe poi allo studio un “bonus famiglie” che potrebbe partire dalla seconda metà dell’anno e che si baserebbe sui consumi: sarebbe incentivato il risparmio energetico, come annunciato dal ministro Giorgetti a dicembre scorso.
Nel frattempo, i tecnici devono elaborare “le proiezioni di fattibilità dell’Arera”, l’autorità di regolazione per energia reti e ambiente. Il cui presidente, Stefano Besseghini, proprio ieri aveva detto che vista la diminuzione dei prezzi energetici “è giusto modulare” gli aiuti del governo aggiungendo che “valutazioni di trade off sono tra le opzioni possibili”.
Per l’Unione nazionale consumatori “è incredibile che il governo a 20 giorni dalla scadenza non sappia ancora che pesci pigliare” e che Pichetto, “il ministro competente, lasci tutto nelle mani del Mef, come se non avesse alcuna voce in capitolo”. Senza rinnovo degli sconti, calcola l’Unc, “nonostante la riduzione del 20% del prezzo della luce annunciata da Arera, la bolletta da aprile 2023 sarebbe pari a 1.271 euro su base annua, invece di 1.147 euro, con un rialzo di 124 euro, +10,8%. Il prezzo sarebbe maggiore del 13,9% rispetto a quello di aprile 2022 e del 126,1% su aprile 2021. La bolletta del gas di una famiglia tipo, che nel mercato tutelato ha consumi di 1.400 metri cubi annui, passerebbe, nell’ipotesi di prezzi costanti, da 1.210 a 1.928 euro su base annua, +718 euro (+59,3%)”.
Preoccupata l’associazione nazionale riciclatori di materie plastiche (Assorimap) secondo i quali le aziende del settore rischiano di non sostenere i costi per l’energia. Con le parole del ministro Pichetto, Assoutenti ritiene invece che “il governo sembra aver recepito il nostro grido d’allarme. Lo stop agli sconti farebbe aumentare le bollette del gas del 58% già da aprile, quelle della luce del +27%”.
(foto IMAGOECONOMICA)