Titoli bancari sotto particolare stress, dopo la sospensione del titolo Silicon Valley Bank e il crac Silvergate
Wall Street ha aperto in calo dopo i dati sull’occupazione Usa. Continua a correre il mercato del lavoro statunitense che, anche a febbraio, ha creato più posti di lavoro di quelli attesi. Salito però, oltre le stime, il tasso di disoccupazione.
Il Dow Jones è sceso dello 0,17%, il Nasdaq cede lo 0,11% e S&P 500 perde lo 0,14%. Le azioni della Silicon Valley Bank sono state sospese per eccesso di ribasso.
La Silicon Valley Bank – specializzata in finanziamenti alle start-up – in pre-apertura stava perdendo il 45%, dopo aver ceduto ieri il 60% a causa della notizia che la banca sta cercando di raccogliere rapidamente circa 2,25 miliardi di dollari, dopo aver registrato perdite per 1,8 miliardi di dollari nella vendita di obbligazioni per avere la liquidità necessaria a rimborsare i depositanti. Si teme la fuga dei clienti e un effetto a catena in tutto il comparto finanziario e bancario.
Il settore era già scosso per la chiusura di Silvergate Bank, istituto di credito californiano legato al mondo cripto, altra banca penalizzata dalla svalutazione dei bond in portafoglio causata dal rialzo dei tassi d’interesse avviato un anno fa dalla Federal Reserve.
Queste notizie pesano su tutti gli altri istituti di credito statunitensi, con i titoli di JpMorgan, Bank of America, Citigroup, Wells Fargo, Morgan Stanley e Goldman Sachs in deciso calo nel premercato, e sulle criptovalute, con il bitcoin tornato sotto i 20.000 dollari e una svalutazione del mercato di circa 70 miliardi di dollari in 24 ore.
(foto IMAGOECONOMICA)