Sui 116 totali, quasi la metà non hanno un termine di attuazione, ma dei 60 che invece hanno una data fissata dalla stessa legge, una trentina sono ad oggi già scaduti
Sono 116 i decreti attuativi previsti dalla Manovra 2023, quelli necessari cioè affinché i commi della lunga legge di bilancio entrino concretamente in vigore.
Stando al monitoraggio condotto dal Servizio per il controllo parlamentare della Camera e dall’Ufficio per il programma di governo della presidenza del Consiglio, all’appello ne mancano però ancora un centinaio, 107 ad essere precisi. Sui 116 totali, quasi la metà non hanno un termine di attuazione, ma dei 60 che invece hanno una data fissata dalla stessa legge, una trentina sono ad oggi già scaduti. Si va dal decreto per la Carta cultura giovani a quello per la M4 di Milano.
Mancano ad esempio il decreto per definire le modalità di erogazione delle risorse del Fondo per il reddito alimentare, quello per il piano complessivo delle opere connesse alle Olimpiadi Milano-Cortina, quello per i contributi straordinari per le bollette di enti pubblici di assistenza e beneficenza. Il 31 gennaio è scaduto il termine per il decreto del Mimit per il riparto del fondo in favore delle imprese della ceramica artistica e del vetro artistico di Murano.
Ma manca all’appello anche il decreto della Salute per l’erogazione di remunerazioni aggiuntive alle farmacie per il rimborso dei farmaci in convenzione.