
Il presidente: “Il ceo non sarà premiato per ciò che riuscirà a ottenere nel breve periodo, ma per aver costruito un’azienda profittevole e sostenibile”
“Dalla piena soddisfazione degli azionisti e stakeholder dipende, quindi, anche il successo delle nostre persone per cui dobbiamo incentivarli a lavorare ancora meglio affinché il successo si protragga nel lungo periodo. Così come è doveroso riconoscere loro i dovuti meriti, dobbiamo anche fare in modo che sentano la pressione del mancato raggiungimento dei target esattamente come la sentiranno gli azionisti”.
Lo sostiene il presidente di Unicredit, Piercarlo Padoan (nella foto a sx, con Orcel a dx), in un intervento ospitato dal Sole 24Ore in merito all’aumento degli emolumenti del ceo, Andrea Orcel.
“Sappiamo quanto sia fondamentale per qualsiasi organizzazione avere una politica di remunerazione allineata agli obiettivi. Per questo, l’abbiamo recentemente rivista al fine di creare un pieno allineamento, nel lungo periodo, con gli interessi degli azionisti. Abbiamo iniziato da coloro che sono in prima linea, il cuore pulsante della nostra azienda, assicurandoci che siano adeguatamente incentivati”, ha aggiunto Padoan per il quale “ora è arrivato il momento di occuparci del top management. Abbiamo deciso che il 100% della retribuzione variabile sarà corrisposto in azioni differite fino al 2030. Questo garantirà che il ceo sia incentivato a creare valore per gli azionisti attraverso una crescita profittevole e sostenibile nel lungo periodo, nel pieno rispetto dei valori aziendali e garantire, cosi’, il completo allineamento con gli interessi degli azionisti”.
In sintesi, conclude il presidente di Unicredit, “il ceo non sarà premiato per ciò che riuscirà a ottenere nel breve periodo, ma per aver costruito un’azienda profittevole e sostenibile”.
(foto IMAGOECONOMICA)