Guardando ai dati si è passati da una media nel 2021 di 3mila unità al mese ad una media nel 2022 di 13mila unità al mese. Il problema, ora, è lo stop alla cessione dei crediti
Balzo in avanti per i sistemi di accumulo nel 2022, al ritmo di 13mila impianti al mese. Sono quasi 230mila i sistemi di accumulo, pari a una potenza complessiva di oltre 1.500 Megawatt (MW) e una capacità massima di 2.752 Megawattora (MWh).
Questi i dati che emergono dall’analisi dell’Osservatorio Sistemi di accumulo al 31 dicembre 2022 registrati dal sistema Guadì di Terna e elaborati da Anie rinnovabili (l’associazione che all’interno di Anie Federazione raggruppa le imprese costruttrici di componenti e impianti chiavi in mano, fornitrici di servizi di gestione e di manutenzione, produttrici di elettricità in Italia e all’estero nel settore delle fonti rinnovabili).
A questi numeri bisogna anche aggiungere gli impianti di Terna per 60 MW e 250 MWh. Guardando ai dati si è passati da una media nel 2021 di 3mila unità al mese ad una media nel 2022 di 13mila unità al mese (+333%). La tendenza del 2022 è in notevole crescita. Le installazioni si attestano a 152.075 unità per una potenza di 1.121 MW, e una capacità di 2.032 MWh. L’incremento medio delle installazioni registrato trimestralmente nel 2022 si attesta attorno al 45% arrivando a toccare il picco nel quarto trimestre con 64.648 accumuli, ed una media di circa 21mila unità al mese.
La tecnologia più diffusa è quella a base di litio(99% del totale) seguita da quella a base di piombo (0,6%). Si registrano 221 batterie a volano e 198 supercondensatori. La quasi totalità dei sistemi di accumulo, il 92%, è di taglia inferiore a 20 kWh (kilowattora) con una netta prevalenza dei sistemi di capacità compresa tra 5 e 10 kWh (35%) e di quelli con capacità compresa tra 10 kWh e 15 kWh (33%).
La principale configurazione utilizzata per i sistemi di accumulo è quella “lato produzione in corrente continua”, che ricopre l’85% del totale; mentre quella “lato produzione in corrente alternata” e quella “lato post produzione” ricoprono rispettivamente il 6% e il 10%. Il 99,9% dei sistemi di accumulo risulta abbinato ad un impianto fotovoltaico, di cui il 99,6% di taglia residenziale. La regione con il maggior numero di sistemi installati è la Lombardia (47.262 sistemi di accumulo per una potenza di 301 MW, e una capacità di 542 MWh), seguita dal Veneto (33.106 sistemi di accumulo per 214 MW, e 426 MWh), e dall’Emilia-Romagna (22.886 sistemi di accumulo per 163 MW, e 269 MWh).
Nel 2022 sono entrati in esercizio nel Lazio due accumuli di taglia di 10 MW ciascuno abbinati a centrali termoelettriche. Secondo Anie il boom del 2022 è “ascrivibile al meccanismo della detrazione fiscale abbinato alla cessione del credito. In crescita il tasso di installazione di impianti fotovoltaici residenziali equipaggiati con un sistema di accumulo, che passa dal 47% del 2021 al 67% del 2022”.
Le previsioni 2023 – osserva Anie – “per questo segmento di mercato erano positive, con il blocco della cessione del credito istituito con il decreto Legge n. 11 del 16 Febbraio 2023 esse sono da rivedersi in forte ribasso. La prospettiva è un 2023 in cui si raccoglieranno i frutti degli investimenti già in corso prima dell’entrata in vigore del decreto, qualora si sbloccherà per esse la possibilità di cedere il credito agli istituti finanziari, mentre vi sarà un blocco dei nuovi investimenti, perché il cittadino e le imprese dovranno adattarsi al nuovo scenario normativo. Sicuramente si prevede un forte rallentamento di questo segmento di mercato”.
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