Li deve affrontare sfide tra cui la debole fiducia dei consumatori e dell’industria privata, la debole domanda di esportazioni e il peggioramento delle relazioni con gli Stati Uniti
Il nuovo premier Li Qiang presenta in Cina il programma economico fra chip, Taiwan e ricchezza. L’ex capo del Partito Comunista di Shanghai è stato insediato come premier sabato durante la sessione annuale del parlamento cinese e ha il compito di rilanciare la seconda economia più grande del mondo dopo tre anni di frenata a causa del Covid.
Facendo il suo debutto pubblico in conferenza stampa lo stretto alleato del presidente Xi Jinping ha affermato che la Cina adotterà misure per aumentare i posti di lavoro e ha cercato di rassicurare il settore privato del Paese, affermando che l’ambiente per le imprese migliorerà e che verrà data parità di trattamento a tutti i tipi di società. «Sviluppare l’economia è la soluzione fondamentale per creare posti di lavoro», ha affermato.
All’apertura della sessione parlamentare annuale la Cina ha fissato un obiettivo di crescita del Pil di circa il 5%, il target più basso in quasi tre decenni, dopo che l’economia è cresciuta solo del 3% lo scorso anno. Raggiungere l’obiettivo non sarà facile, anche perché Li deve affrontare sfide importanti tra cui la debole fiducia dei consumatori e dell’industria privata, la debole domanda di esportazioni e il peggioramento delle relazioni con gli Stati Uniti.
Proprio in materia di chip Pechino vuole raggiungere una maggiore autosufficienza e forza nella scienza e nella tecnologia, soprattutto dopo i limiti imposti anche dall’Olanda all’export di produzioni importi per lo sviluppo di semiconduttori.
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