Più di 130 eurodeputati hanno firmato una petizione che chiede l’introduzione di una tassa sulla ricchezza degli “ultra-ricchi” su scala internazionale per partecipare alla “transizione ecologica e sociale”
L’Europa come l’America. Anche nell’Unione è avanzata la proposta, diventata realtà negli Stati Uniti, di tassare gli ultra ricchi. Più di 130 eurodeputati hanno firmato una petizione che chiede l’introduzione di una tassa sulla ricchezza degli “ultra-paperoni” su scala internazionale per partecipare alla “transizione ecologica e sociale“. «Quello che siamo riusciti a ottenere per le multinazionali, dobbiamo farlo ora per i ricchi», scrivono l’europarlamentare francese Aurore Lalucq (Socialisti e Democratici, sinistra) e l’economista Gabriel Zucman, promotori della campagna, in un articolo pubblicato oggi sul quotidiano Le Monde. L’obiettivo preciso della petizione è quindi quello di “ridurre le disuguaglianze e contribuire a finanziare gli investimenti necessari per la transizione ecologica e sociale“.
Nell’articolo sostengono che nel 2018 Elon Musk, all’epoca il secondo uomo più ricco del mondo, “non ha pagato un centesimo di tasse federali” e che in Francia “le 370 famiglie più ricche sono effettivamente tassate solo del 2 o 3% circa“. La petizione è stata firmata soprattutto da eurodeputati verdi e di sinistra, da una dozzina di economisti e da Ong internazionali tra cui Oxfam.
In particolare l’idea è quella di un’imposta dell’1,5% su patrimoni di almeno 50 milioni di euro, ma gli autori affermano che il livello esatto dell’imposta dovrebbe essere deciso “collettivamente e democraticamente“. Per questo invitano quindi l’Ocse e le Nazioni Unite ad avviare i negoziati sulla tassa e sollecitano l’Ue ad agire.
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