
A gennaio il debito pubblico italiano è risultato pari a 2.756,5 miliardi, in calo di 6 miliardi rispetto ai 2.762,5 di dicembre 2022
Scende il debito pubblico italiano. A gennaio è risultato pari a 2.756,5 miliardi, in calo di 6 miliardi rispetto ai 2.762,5 di dicembre 2022. È quanto emerge dalla pubblicazione Finanza pubblica, fabbisogno e debito della Banca d’Italia.
Il calo deriva dalle minori disponibilità liquide del Tesoro (8,8 miliardi, a 34,7), parzialmente compensate dal fabbisogno (1,8 miliardi) e dall’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (1,0 miliardi), come si legge in una nota dell’istituto.
Entrando nello specifico il debito delle Amministrazioni centrali è diminuito di circa 6,1 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali è aumentato di circa 0,2 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è rimasto stabile.
A gennaio la vita media residua del debito è rimasta stabile rispetto a dicembre, a 7,7 anni.
Il Commissario Ue per gli Affari economici Paolo Gentiloni, intervenendo alla trasmissione radiofonica Radio anch’io, ha detto: «servono regole per una riduzione del debito più graduale. Dobbiamo avere una riduzione del debito più graduale e dobbiamo avere attenzione non solo alla riduzione del debito ma anche alla crescita».
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