
Al centro delle domande anche la situazione del settore bancario dopo la crisi di SVB
Il superbonus ha creato un mercato opaco, questa una delle considerazione del Premier Giorgia Meloni al question time che si sta tenendo alla Camera in questi minuti. Un fenomeno, quello del superbonus, che ha dovuto richiedere l’intervento dell’esecutivo per correggere delle distorsioni che si erano create.
“Ovviamente la complessità della situazione richiede degli approfondimenti ma credo sia necessario partire dalle emergenze come ad esempio alcuni casi nei quali norme discutibili potrebbero aver finito per favorire rendite di posizione» come risposta a chi, da M5S chiedeva chiarimenti sulla tenuta del settore bancario in relazione all’aumento dei tassi di interesse. «Siamo pronti – ha concluso – ad adottare ogni misura richiesta dalla necessità di correggere squilibri come quelli generati da norme che gratuitamente hanno consentito le distorsioni prodotte».
Un appuntamento, quello del question time, che ha permesso alla presidente del Consiglio di esprimere la posizione del governo anche su altri temi di estrema attualità. Il primo è quello riguardante le nuove direttive dell’Unione in materia di immobili, direttive che, secondo quanto da lei espresso, rischiano di danneggiare il mercato italiano.
“Con il voto di ieri il Parlamento europeo ha ritenuto di inasprire ulteriormente il testo iniziale e questa è una scelta che consideriamo irragionevole, mossa da un approccio ideologico, che impone al governo per continuare a battersi e difendere gli interessi dei cittadini e della nazione”. Ma non è soltanto la questione delle cosiddette case green al centro anche il settore dell’automotive.
In particolare “L’Italia condivide gli obiettivi di doppia transizione, ecologica e digitale, per consegnare alle nuove generazioni un modello di sviluppo intelligente e sostenibile», ma la «transizione deve avvenire all’insegna della gradualità e del realismo», evitando che l’«altare della decarbonizzazione ci conduca dritti alla deindustrializzazione”.
Non mancano considerazioni anche sul settore bancario, al centro della crisi dettata dal crollo della Silicon Valley bank. In questo caso ha parlato di “massima attenzione governo sui mercati finanziari. Le recenti dinamiche dei mercati disegnano uno scenario che merita estrema attenzione da parte del governo”.
Chiarita anche la questione della mancata adesione dell’Italia al Mes. Secondo quanto detto dalla Premier, infatti, “La riforma del Mes non è stata mai portata a ratifica e questo dà la misura di come questo strumento necessiti di un approfondimento.” ed ancora “Il Governo ha ricevuto il mandato del Parlamento a non ratificare la riforma in assenza di un quadro normativo chiaro. L’Italia finché ci sarà un Governo a guida della sottoscritta non potrebbe mai accedere al Mes ma temo che non accedano neanche agli altri”.
Il question time è stata anche l’occasione per affrontare il problema del salario minimo che, sempre secondo le parole della Meloni, è un problema relativo: la vera soluzione dovrebbe essere tagliare le tasse sul lavoro che sono ancora troppo alte per le aziende che assumono.
Fisco: il motto che potrebbe caratterizzare la riforma sul taglio del cuneo fiscale potrebbe tranquillamente essere “Più assumi, meno paghi” uno slogan che la stessa Meloni ha coniato durante una delle sue risposte al question time. A questo ha aggiunto la riforma dell’Irpef e la revisione dell’Irpef vista come “asse portante”. In questo caso sarà prevista una “progressiva riduzione del numero di aliquote e l’obiettivo di un minore carico fiscale per tutti i contribuenti, con particolare attenzione ai redditi medio bassi e tenendo conto della composizione del nucleo familiare”.
FOTO: ANSA/ETTORE FERRARI