
Non solo il Parlamento ma anche gli alleati del Presidente Macron sono divisi sull’approvazione. Ora il rischio è una mozione di sfiducia
La Francia, o per meglio dire il Presidente francese Manuel Macron, ha approvato la tanto contestata riforma delle pensioni che, tra le altre cose, innalza l’età di uscita dal mondo del lavoro da 62 a 64 anni.
Dopo il Sì del Senato, arrivato in mattinata, Macron, temendo di non riuscire ad avere la maggioranza necessaria per far passare la riforma, ha deciso di sfruttare il voto di fiducia, una prerogativa concessagli dall’articolo 49 della Costituzione scavalcando di fatto l’Assemblea Nazionale. Si tratta di una misura che venne introdotta nel 1958, quando la Francia divenne una repubblica presidenziale ma che oggi rischia di creare il caos ai vertici della politica francese. Non ultima una possibile mozione di sfiducia già annunciata da Marina Le Pen del Front Nationale.
Una decisione, quella di applicare poteri speciali, nata dal fatto che la riforma, particolarmente criticata dall’opinione pubblica ed ancora di più dai lavoratori, ha portato gravi spaccature anche all’interno della maggioranza stessa. Infatti anche gli alleati di destra del presidente sono divisi.
Il ricorso all’articolo 49, però, non sembra essere un escamotage nuovo per Macron. Infatti il presidente lo aveva già sfruttato in precedenza per bypassare il voto parlamentare per l’approvazione di due leggi di bilancio. Intanto tra le strade di Parigi si sta dando vita all’ottava giornata di mobilitazione generale.
Foto:EPA/MOHAMMED BADRA