
La Siae definisce “unilaterale e incomprensibile” la decisione di Meta
Via la musica italiana da Instagram e Facebook. Meta, l’azienda a cui fanno capo i due social network, e la Siae, la principale società che gestisce il diritto d’autore delle opere musicali in Italia, non hanno trovato un’intesa economica per rinnovare l’accordo di licenza che era scaduto il 1° gennaio 2023.
Su Facebook i contenuti non più disponibili verranno bloccati, mentre su Instagram i contenuti impattati verranno silenziati, a meno che gli utenti non decidano di sostituire l’audio selezionando una traccia audio disponibile sul catalogo. I brani che non rientrano nel repertorio SIAE continueranno infatti a essere disponibili nella libreria musicale di Meta.
Cosa è successo nello specifico? Meta ha messo sul tavolo le condizioni che sarebbero state accettate dai partner di altri Paesi europei (Spagna, Francia, Germania). La Siae, che comunica di avere in catalogo il 99% della musica italiana, ha chiesto alla società conto del valore economico dei contenuti generati dagli utenti e corredati da brani musicali italiani e fa sapere di essersi già accordata in modo analogo con Youtube di Google o TikTok. «La decisione unilaterale di Meta di escludere il repertorio Siae dalla propria library lascia sconcertati gli autori ed editori italiani – spiega la Siae in una nota. – A Siae viene richiesto di accettare una proposta unilaterale di Meta prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore del repertorio. Tale posizione, unitamente al rifiuto da parte di Meta di condividere le informazioni rilevanti ai fini di un accordo equo, è evidentemente in contrasto con i principi sanciti dalla Direttiva Copyright per la quale gli autori e gli editori di tutta Europa si sono fortemente battuti. Colpisce questa decisione considerata la negoziazione in corso, e comunque la piena disponibilità di Siae a sottoscrivere a condizioni trasparenti la licenza per il corretto utilizzo dei contenuti tutelati. Tale apertura è dimostrata dal fatto che Siae ha continuato a cercare un accordo con Meta in buona fede, nonostante la piattaforma sia priva di una licenza a partire dal 1 gennaio 2023. Siae non accetterà imposizioni da un soggetto che sfrutta la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell’industria.
Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, rispondendo al presidente della commissione Cultura della Camera dei deputati, Federico Mollicone, ha detto: «i colossi transnazionali devono rispettare l’identità e la sovranità legislativa degli Stati ma soprattutto il lavoro di ingegno delle persone, che è una delle più alte espressioni della umanità e della cultura di una Nazione. Dobbiamo difendere le opere di ingegno degli autori italiani».
creativa italiana.
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