
Madrid ha ceduto l’1,9%, Francoforte e Parigi l’1,4% circa, Londra e Zurigo l’1%. Nell’intera settimana lo Stoxx600 ha lasciato sul terreno complessivamente quasi il 4%
Nonostante gli interventi per mettere in sicurezza Credit Suisse in Europa e First Republic Bank negli Stati Uniti, i mercati finanziari vivono una nuova seduta all’insegna delle vendite e le Borse europee chiudono la settimana con un altro netto calo: Piazza Affari ha archiviato le contrattazioni in calo del 1,64%, performance che porta a -6,5% il bilancio di una settimana nera segnata prima dal crac di Silicon Valley Bank e delle banche regionali Usa e poi dal caso Credit Suisse.
Madrid ha ceduto l’1,9%, Francoforte e Parigi l’1,4% circa, Londra e Zurigo l’1%. Nell’intera settimana lo Stoxx600 ha lasciato sul terreno complessivamente quasi il 4%.
“Anche con tutte le misure intraprese dalla Fed, dal Tesoro americano, dalla BoE, dalla Banca nazionale svizzera e dalle banche Usa per stabilizzare la situazione, stiamo vedendo che i mercati sono in difficoltà” commenta Craig Erlam di Oanda davanti al -8% di Credit Suisse, per il quale si ragiona su un riassetto che coinvolga Ubs, e al -24% di First Republic nonostante i 30 miliardi di dollari messi a disposizione da 11 banche americane.
Il comparto bancario è stato il più penalizzato: -2,9% il sottoindice Stoxx600. A Milano Finecobank ha perso il 4%, Unicredit il 3,6%, Banca Mediolanum il 3,3%. Cadute superiori al 4% per Santander a Madrid e Ing ad Amsterdam.
Sul mercato valutario, l’euro ha allungato sul biglietto americano a 1,065 dollari (da 1,0612). Euro/yen a 140,87 (139,54), dollaro/yen a 132,13 (132,56). Petrolio in calo del 2,7% circa con il Brent maggio a 72,7 dollari al barile e il Wti a 66,9 dollari al barile. Gas in discesa del 4% ad Amsterdam a 42,5 euro al megawattora.
Sul listino milanese, da segnalare il -4,3% di Iveco e il -4% di Tim, quest’ultima con buoni volumi di scambio (270 milioni di pezzi trattati) poiché il contesto finanziario in deterioramento, i tassi in rialzo e i tempi ancora lunghi per il dossier rete contribuiscono a far scendere l’appeal per gli investitori.
Pochi i titoli che si salvano: Saipem (+1,7%) ancora tra i migliori dopo le raccomandazioni di Morgan Stanley, StMicroelectronics (+0,38%) in una seduta di tenuta per i tecnologici, Eni (piatta) che varerà un piano di buyback da almeno 2,2 miliardi di euro e A2A, invariata.
La prossima settimana sfilata di banche centrali con le riunioni, e le decisioni sui tassi, di Federal Reserve, Swiss National Bank, Norges Bank e Bank of England.
(foto IMAGOECONOMICA)