
Stiglitz: “il rallentamento dell’attività dovuto alla fine della grande euforia post-pandemica e alla sciagurata guerra in Ucraina, è da solo un fattore anti-inflazione. E poi vanno incoraggiati gli investimenti produttivi più razionali e sensati, in grado di diffondere anche un certo grado di ottimismo come quelli ambientali”
«Non mi stancherò di ripeterlo: i rialzi dei tassi sono la via più sbagliata per combattere l’inflazione. Sono solo la strada più diretta e sicura per la recessione». Ne è convinto il premio Nobel all’economia Joseph Stiglitz, ex consigliere del presidente Usa Bill Clinton che si lascia andare a commenti molti duri nei confronti delle banche centrali nella sua intervista a La Repubblica. Proprio ieri la Bce ha alzato tutti e tre i suoi tassi di mezzo punto, mentre mercoledì prossimo sarà la volta della Fed e le prospettive non sono buone.
Stiglitz ha ammonito le banche centrali per la maxi ondata di liquidità che hanno riversato sui mercati finanziari con le politiche monetarie straordinariamente accomodanti lanciate negli ultimi anni, prima che il balzo della crescita dell’inflazione le costringesse a fare un improvviso dietrofront, inaugurando la stagione dei rialzi dei tassi. «Intanto tutto questo denaro bisognava non averlo mai messo in circolazione – ha sottolineato. – Un decennio di tassi a zero e di politica monetaria accomodante su entrambi i lati dell’oceano, hanno dato il via libera alle avventure finanziarie più spregiudicate e rischiose. Ne abbiamo in questi giorni degli esempi lampanti».
Secondo lui l’inflazione, che affligge tanto consumatori ed istituzioni, si combatte in tutt’altro modo. «Il rallentamento dell’attività dovuto alla fine della grande euforia post-pandemica e alla sciagurata guerra in Ucraina, è da solo un fattore anti-inflazione. E poi vanno incoraggiati gli investimenti produttivi più razionali e sensati, in grado di diffondere anche un certo grado di ottimismo come quelli ambientali», ha concluso.
FOTO: ANSA ALESSANDRO DI MARCO