
L’indagine evidenzia anche che sono per lo più gli impiegati tra i 35 e i 45 anni a guardare con favore alla settimana corta
Sono vari gli esperimenti che si stanno portando avanti sul fronte della settimana lavorativa corta. Esperimenti che hanno portato a risultati estremamente interessanti. Infatti sembra che diminuire le ore lavorative favorirebbe la produttività. Anche per questo motivo molti lavoratori sono intenzionati a preferire la settimana corta.
L’ultimo studio in ordine di tempo è quello di Randstad workmonitor che ha coinvolto 34 paesi nel mondo, compresi quelli italiani. Ebbene proprio questi ultimi hanno confermato la preferenza verso la settimana corta, ovvero 4 giorni lavorativi. Numeri alla mano si parla del 29% degli intervistati, per lo più appartenenti alla fascia di età compresa tra i 35 e i 44 anni. Diversa la situazione dei più giovani: solo il 16% di chi ha tra i 18 e i 24 anni, infatti, lavorerebbe con la settimana corta.
Sempre guardando i risultati si scopre che in Italia il 14% preferirebbe lavorare in turni differenti come, ad esempio, la mattina molto presto o la sera molto tardi mentre il 6% addirittura di notte.
Tra le categorie lavorative, invece, sono per lo più gli impiegati a preferire la settimana corta mentre solo il 15% degli operai la considera una preferenza. Ma a prescindere da questo una cosa è certa: la flessibilità è un valore. Infatti ben l’83% degli intervistati la vede come un fattore determinante e particolarmente apprezzato.
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