
S&P ha tagliato il rating del credito di First Republic di tre tacche a “B-plus” da “BB-plus” e ha avvertito che è possibile un altro declassamento
Nuovi guai in vista per First Republic Bank. S&P ha tagliato il rating del suo credito di tre tacche a “B-plus” da “BB-plus” e ha avvertito che è possibile un altro declassamento. Non convince la recente infusione di depositi da 30 miliardi di dollari da parte di 11 grandi banche che secondo l’agenzia potrebbe non risolvere i suoi problemi di liquidità. «La scorsa settimana la First Republic probabilmente ha dovuto affrontare uno stress di liquidità elevato con deflussi sostanziali, riflettendo la sua necessità di maggiori depositi, l’aumento dei prestiti dalla Federal Reserve e la sospensione del suo dividendo in azioni ordinarie – si legge in una nota. – Mentre l’infusione di depositi dovrebbe allentare le pressioni sulla liquidità a breve termine, potrebbe non risolvere le sostanziali sfide di affari, liquidità, finanziamento e redditività che riteniamo che la banca stia probabilmente affrontando».
Il downgrade da parte di S&P è stato il secondo in quattro giorni per First Republic, che in precedenza aveva un rating di credito “A-minus”.
L’istituto ha subito affermato che i nuovi depositi e la liquidità in cassa la lasciano “ben posizionata per gestire l’attività di deposito a breve termine. Questo supporto riflette la fiducia in First Republic e la sua capacità di continuare a fornire un servizio eccezionale e incrollabile ai suoi clienti e comunità”. Ma questo non è bastato a convincere gli investitori.
Le azioni sono scese dell’80% dall’8 marzo, quando la società madre della Silicon Valley Bank, SVB Financial Group, ha scioccato gli investitori rivelando grandi perdite di investimento e la necessità di nuovo capitale, scatenando una corsa agli sportelli.
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