Oggi tocca a BoE, Banca nazionale svizzera e Norges Bank
Aprono in calo questa mattina le Borse europee dopo l’aumento dei tassi della Fed. In avvio si segnala -0,14% per il Dax, -0,13% per il Cac40, -0,41% per il Ftse100 e -0,36% a 26.427 punti per il Ftse Mib.
Il cambio euro/dollaro vale 1,0922 (+0,66%). Invece i futures di Wall Street salgono, rispettivamente, dello 0,44% nel caso del Dow Jones e dello 0,57% nel caso dell’S&P500.
Altra giornata dedicata alle Bnache centrali. Oggi tocca alla Banca d’Inghilterra. Probabilmente continuerà la sua serie di aumenti dei tassi d’interesse più rapida degli ultimi trent’anni per placare l’inflazione che è accelerata. Per cui gli esperti si aspettano un aumento dei tassi di un quarto di punto, portandolo al 4,25%. Prima sarà la volta della Banca nazionale svizzera, che deve fare i conti con i timori per la solidità del sistema bancario dopo il caso di Credit Suisse, e della Norges Bank che dovrebbe alzare i tassi di un quarto di punto al 3%.
Tra le materi prime è ancora venduto il petrolio: Wti -0,83% a 70,31 dollari al barile e Brent -0,79% a 76,16 dollari al barile. Le scorte settimanali di greggio Usa sono risultate pari a 481,18 milioni di barili, in rialzo di 1,117 milioni di barili rispetto alla settimana precedente (-1,5 milioni la stima del consenso). Viceversa, l’oro sale dell’1,73% a 1.983 dollari al barile.
L’agenda macro prevede tutti datoi dagli Usa: sono attesi dalle 13:30 le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, le partite correnti, l’indice CFNAI, mentre alle 15 saranno pubblicate le vendite di nuove case a febbraio, gli stoccaggi gas, per chiudere alle 16 con la fiducia dei consumatori flash a marzo dell’Eurozona.
Attesi in giornata i conti di doValue, Industrie De Nora e Iren.