
Sul tavolo del consiglio anche la questione delle armi all’Ucraina e il capitolo del nucleare
La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, durante il suo intervento al Consiglio europeo non ha escluso un possibile parere favorevole per l’ingresso di emigranti regolari da paesi terzi in qualità di manodopera.
Non solo, ma per quanto riguarda i corridoi umanitari avrebbe anche preso come esempio positivo l’Italia. Sempre sul tema immigrazione è però il Presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni a mettere in guardia sul pericolo della crisi in Tunisia allertando sul possibile arrivo di 900mila rifugiati in caso di crollo del paese nordafricano.
Un tema che ha portato la Premier a fare pressioni affinché venisse approvato il prestito del Fondo Monetario Internazionale per Tunisi. LA nazione, infatti, è a rischio default a causa di una serie di problematiche strutturali ed economiche che rischiano di abbattersi sull’intera area con potenziali ricadute disastrose sul fronte dell’emigrazione.
Ma quello dell’emigrazione non è il solo problema sul tavolo. Infatti non è ancora stato trovato un accordo per l’aumento del budget dello European Peace Facility, lo strumento creato dall’Unione per permettere di fornire aiuti militari all’Ucraina. Tutti d’accordo, invece, sul passaggio secondo cui sarà necessario “soddisfare le pressanti esigenze militari e di difesa dell’Ucraina”.
Capitolo energia. In questo caso è Parigi a voler premere affinchè il nucleare sia inserito tra le energie strategiche per la transizione verde. Il presidente francese Macron chiederà “un miglioramento” al testo del piano industriale Ue Net-Zero in modo da far includere il nucleare nella lista di fonti energetiche che potranno sfruttare finanziamenti ed agevolazioni da parte dei singoli stati e dell’Europa.
FOTO: EPA/STEPHANIE LECOCQ