
Per Nagel l’obiettivo della Bce è riportare quanto prima l’inflazione al 2%
Per Nagel non è tempo che la Bce adotti un attaggiamento da colomba e quindi accomodante nei confronti dei tassi. Tutt’altro: la politica deve rimanere restrittiva per riportare l’inflazione all’obiettivo del 2% nel più breve tempo possibile. Sono giorni che Joachim Nagel non smentisce la sua posizione da falco. Ed anche questa volta in un evento ad Edimburgo rimarca la sua linea rialzista. «Il Consiglio direttivo della BCE ha apportato un’inversione di tendenza senza precedenti nella posizione politica per tenere sotto controllo i tassi di inflazione storicamente elevati: in soli nove mesi, i tassi di interesse di riferimento sono aumentati di 350 punti base. Se l’inflazione si sviluppa come previsto, questo, a mio avviso, non dovrebbe segnare la fine della sequenza di rialzi – ha spiegato il presidente della Bundesbank e quindi membro del consiglio direttivo della Banca centrale europea. – Sarà necessario innalzare i tassi di policy a livelli sufficientemente restrittivi per riportare tempestivamente l’inflazione al 2%. Allo stesso modo, dovremmo mantenere i tassi ufficiali sufficientemente elevati per tutto il tempo necessario a garantire una stabilità duratura dei prezzi».
Nagel ha ricordato che “per completare gli aumenti dei tassi ufficiali, stiamo riducendo il bilancio dell’Eurosistema” e “ciò eliminerà la pressione al ribasso sui tassi a lungo termine che non è più giustificata“.
Il Consiglio direttivo ha deciso di interrompere il reinvestimento completo dei rimborsi nell’ambito dell’Asset Purchase Programme (APP) a partire da marzo 2023 e il portafoglio APP sarà ridotto a un ritmo misurato e prevedibile, ovvero in media di 15 miliardi di euro al mese fino a fine giugno. «Per il terzo trimestre, gradirei un’accelerazione del processo – ha continuato. – La normalizzazione del bilancio è una parte importante del cambiamento del corso della politica monetaria».
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