![Un post tratto dal profilo Twitter della trasmissione RAI Mezz'ora in Più +++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++Maurizio Landini a Mezz'ora in Più](https://business24tv.it/wp-content/uploads/2023/03/multimbroadcast_2023032617251094_616090e5c238bc533af99d9397703711-scaled.jpg)
Il segretario della Cgil, intervenuto alle celebrazioni del 130/o anniversario della Camera del Lavoro di Bologna
“Il livello di precarietà e di frantumazione dei diritti non è mai stato alto come in questa fase e sta creando una competizione fra lavoratori che pur facendo lo stesso lavoro non hanno gli stessi diritti e le stesse tutele”.
Lo ha detto Maurizio Landini, segretario della Cgil, intervenuto alle celebrazioni del 130/o anniversario della Camera del Lavoro di Bologna. Ripercorrendo la storia del sindacato, Landini ha tracciato un parallelismo fra gli anni Settanta e oggi.
“Quando io ho cominciato a lavorare – ha detto – avevo dei diritti che avevano conquistato quelli che c’erano prima di me, non c’era il ricatto della precarietà e lo statuto dei diritti dei lavoratori sanciva che nella cultura politica tutti riconoscevano che c’era una centralità del lavoro e della persona. Questo quadro, in questi anni, è saltato. Le nuove generazioni oggi sono spesso costrette a fare i conti con un capitalismo senza vincoli sociali dove il lavoro è tornato a essere una merce pura. Uno dei nuovi orizzonti per il sindacato è rappresentare tutte le forme di lavoro, anche autonome e partita iva, che non possono essere concepite come qualcosa di diverso dal lavoro subordinato. Quando nacquero le Camere del lavoro come quella di Bologna la differenza era fra chi aveva e chi non aveva dipendenti”.
(foto Ansa)