
La differenza di numeri tra USA ed UE è poca: i più a rischio sono i settori amministrativi
L’IA, cioè l’intelligenza artificiale, potrebbe avere un impatto sui posti di lavoro? Se lo sono chiesto gli analisti di Goldman Sachs secondo cui è possibile che alcuni contraccolpi per il mercato del lavoro potrebbero essere all’orizzonte. L’analisi della banca mostra che i due terzi dei posti di lavoro in USA e UE potrebbero essere automatizzati anche solo in parte.
In tutto il mondo potrebbero essere colpiti fino a 300 milioni di posti di lavoro secondo le proiezioni del report ma è bene ricordare che se da un lato i posti di lavoro potrebbero essere persi a causa della rivoluzione dettata dall’Intelligenza artificiale, è anche vero che se ne creeranno di nuovi.
L’uso della tecnologia AI potrebbe anche aumentare la crescita della produttività e aumentare il PIL globale fino al 7% secondo quanto esaminato da Goldman Sachs.
Ma quali saranno i lavori più a rischio? Negli USA quelli che richiedono più sforzo fisico, ad esempio, come il settore delle pulizie della manutenzione, installazione e riparazione potrebbero risentire di meno mentre i cosiddetti lavori di ufficio e di supporto amministrativo hanno la percentuale più alta (46%).
Complessivamente, il 24% del lavoro in Europa potrebbe essere automatizzato, appena al di sotto della media del 25% negli Stati Uniti.
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