
L’innovativa startup nata per coniugare fotovoltaico e architettura nel percorso verso l’indipendenza energetica
Tra i trend topic del XXI secolo le energie rinnovabili occupano certamente un posto d’onore. Sempre più spesso, infatti, si sente parlare di energia, autoproduzione, indipendenza energetica, ma man mano che se ne parla sempre più dubbi fanno capolino. Ecco perché sempre più realtà nascono con l’obiettivo di rispondere alle esigenze del mercato green dell’energia. È il caso di Suncol, startup che vuole coniugare energia e architettura grazie a un pannello fotovoltaico innovativo: ce ne parla Carlo Emanuele Pina.
L’Unione europea ha fissato al 2030 la data limite per il raggiungimento dell’indipendenza energetica: se il quando è chiaro, il come è ancora in fase di studio. Ed è proprio su questo come che si è focalizzata Suncol, in particolare studiando e producendo un pannello fotovoltaico che non venisse semplicemente applicato sul tetto ma si unisse a un vetro da facciata o da tetto per trasformarsi in tegola e mattone, rivoluzionando il mercato edile in ottica green.
Suncol ha studiato un materiale che non solo produce energia ma riesce a integrarsi perfettamente con l’edificio grazie a speciali tinte e speciali coating. L’elemento funzionale e quello estetico rispondono a due esigenze ben definite dell’Italia: da una parte raggiungere l’indipendenza energetica ponendo i pannelli fotovoltaici non solo sui tetti ma anche sulle facciate di palazzi e palazzine delle nostre città, dall’altra puntare alle energie rinnovabili rispettando l’estetica dei centri storici. Il primo prodotto Suncol studiato è stato, infatti, un pannello in terracotta – materiale fortemente diffuso sui tetti dei borghi e dei centri italiani – che posto in maniera discreta sui tetti riesce a integrarsi senza deturparne l’estetica. È per questo che i progetti per i centri storici che includono Suncol hanno più possibilità di essere approvati dalle amministrazioni.
Scegliere Suncol, ancora, ha un importante vantaggio: ponendosi non solo come materiale produttore di energia ma anche come materiale architettonico, il prodotto Suncol è “pay back time”, si ripaga nel tempo, proprio grazie all’autoproduzione e ad alti livelli di efficienza. Suncol, infatti, vanta prestazioni molto alte grazie alle soluzioni studiate per ridurre al minimo la perdita d’efficienza che oggi, rispetto ai pannelli fotovoltaici standard e al netto di superfici molto più estese coperte, si attesta intorno al 5% grazie a celle fotovoltaiche di ultima generazione.
Efficienza ed estetica sono studiate ad hoc per ogni progetto che vede Suncol protagonista: la startup, infatti, si rivolge agli architetti con prodotti fatti su misura dal punto di vista delle dimensioni e dei colori, mettendo a punto la soluzione più integrante e meno impattante possibile, seguendo la filiera dai primi agli ultimi passi, dalla produzione del singolo vetro fino alla realizzazione del pannello finito.
Negli ultimi tre anni Suncol ha realizzato e completato diversi progetti in Svizzera tra palazzine, università e pubbliche amministrazioni, e attualmente conta oltre 40 progetti all’attivo. Dopo aver lanciato questa innovativa tecnologia energetica all’estero, con un occhio puntato al Nord Europa, Suncol è ora pronta ad arrivare anche in Italia, dove il tema è sempre più sentito. Un’intenzione che paga, come dimostra la vittoria del Premio Cambiamenti 2022 del CNA arrivata lo scorso dicembre che ha permesso alla startup di estendere i suoi interessi anche in altri Paesi, come quelli africani, dove sviluppare questa tecnologia in senso sociale.