Il Giappone, esattamente come gli Usa, vuole impedire che la tecnologia avanzata dei chip venga utilizzata per scopi militari
Restrizioni all’export dei chip. Il governo di Tokyo ha deciso di aumentare i controlli sulle esportazioni dei macchinari per la fabbricazione dei semiconduttori. Il Giappone non ha specificato la Cina come obiettivo delle misure ma la decisione è vista come un’importante vittoria diplomatica per l’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden che a ottobre ha annunciato ampie restrizioni all’accesso della Cina alla tecnologia statunitense per la produzione di chip per rallentare i suoi progressi tecnologici e militari. Tokyo esattamente come Washington teme un possibile utilizzo della tecnologia avanzata a uso militare, soprattutto da parte di Pechino. Senza la collaborazione dei pesi massimi del settore, Giappone e Paesi Bassi, le misure statunitensi sarebbero inefficaci e le sue società si troverebbero ad affrontare uno svantaggio competitivo. Nei Paesi Bassi il governo ha dichiarato questo mese in una lettera al parlamento di voler limitare le esportazioni di apparecchiature per la produzione di chip.
Il Giappone, che un tempo dominava la produzione di chip ma ha visto la sua quota di mercato scendere a circa il 10%, è ancora un importante fornitore di macchine per la produzione di chip e materiali semiconduttori . Tokyo Electron e Screen producono circa un quinto degli strumenti mondiali per la produzione di chip, mentre Shin-Etsu Chemical Co Ltd e Sumco Corp producono la maggior parte dei wafer di silicone.
Il Giappone ha affermato che imporrà controlli sulle esportazioni su 6 categorie di apparecchiature utilizzate nella produzione di chip, tra cui pulizia, deposizione, litografia e incisione. Le misure dovrebbero entrare in vigore a partire da luglio.
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