Dialogo a distanza al workshop Ambrosetti tra Meloni, Gentiloni e Bonomi. A cui si aggiungono Schlein e Conte
Concentrarsi su opere e progetti realizzabili, rivedere i piani iniziali spostando le risorse e offrendo garanzie alle imprese per avviare i cantieri. È questa la strategia che il governo intende portare avanti per superare i ritardi accumulati sul Pnrr. Lo riporta LaPresse.
Lo “abbiamo ereditato” e “siamo impegnati a renderlo concreto, più di quanto lo fosse sulla carta”, ribadisce in un’intervista la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ammettendo che “è in corso un confronto con la Commissione europea, alcuni progetti hanno delle criticità e il governo lavora per superarle“.
I margini per rinegoziare il piano e i suoi termini ci sono “certamente”, con “il massimo di collaborazione e di flessibilità”, assicura il commissario Ue per l’Economia Paolo Gentiloni, durante il workshop Ambrosetti di Cernobbio. Resta il fatto che solo il 6% dei finanziamenti è stato speso e appena l’1% dei progetti è stato completato, secondo uno studio dello stesso Forum Ambrosetti.
Il che fa dire al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che alcuni progetti inseriti nel Pnrr “sono evidentemente poco realistici ed è per questo che il nostro tentativo, nel confronto con l’Ue e la Commissione, è di spostare risorse su progetti che siano davvero necessari e poi cantierabili e realizzabili nei tempi dovuti”.
Una linea a cui si associa il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi: “era evidente che c’era un problema e bisognava intervenire subito”, afferma, e ora bisogna “scegliere quei progetti che sono essenziali per il Paese e creano Pil potenziale”.
A Cernobbio interviene anche il ministro dell’Economia e delle Finanza Giancarlo Giorgetti, che parla di “polemiche che non hanno alcun senso” ma ammette la necessità di “avere un quadro preciso, per migliorare aspetti problematici e nel caso rivedere i piani iniziali”.
Secondo il titolare del Mef “la struttura della Pa probabilmente non era e non è all’altezza di questo choc di domanda” e per questo “si sta valutando un provvedimento per migliorare l’organizzazione della struttura della pubblica amministrazione per il Pnrr”, aggiunge, annunciando che è allo studio del ministero una proposta per offrire garanzie alle imprese, che permetta loro, “soprattutto quelle che affrontano grandi progetti infrastrutturali, di avere un sistema più ‘friendly’, e di avere la possibilità quantomeno di partire con il cantiere”.
Sul fronte dell’opposizione si sollevano “forti preoccupazioni”, per dirla con la segretaria del Pd Elly Schlein, che chiede al ministro Fitto di venire urgentemente in aula a riferire” e apre a una collaborazione, perché “questa sfida non riguarda solo il governo ma l’intero Paese e dobbiamo essere messi nella condizione di fare ognuno la propria parte”.
Un appello, quello ad aprire un tavolo tra tutte le forze politiche, già lanciato nei gironi scorsi dal leader del M5S Giuseppe Conte, che oggi ribadisce: “Siamo pronti a collaborare per evitare che venga sprecato anche solo un euro di quella importante conquista. Quei fondi non sono di Meloni oggi, così come non erano di Conte ieri: sono patrimonio dell’Italia, di ognuno di noi. Esigiamo però trasparenza e risposte adeguate in modo da poter trovare soluzioni e rimedi nell’esclusivo interesse nazionale. Rimbocchiamoci le maniche e vinciamo insieme questa sfida”.
(foto ANSA)