
La scelta di chi contrae un mutuo si sta orientando verso la richiesta di importi inferiori per riuscire a pagare rate più accessibili
Come è noto le condizioni finanziarie che riguardano i mutui hanno subito dei cambiamenti a causa del rialzo dei tassi di interesse deciso dalle banche centrali più importanti. Rialzi che hanno avuto un impatto diretto sulla vita quotidiana delle famiglie. Un esempio arriva dall’analisi del sito Facile.it sui mutui e sui requisiti per riuscire ad ottenerli.
Ebbene il 18,6% dei mutuatari che lo scorso anno hanno fatto domanda per ricevere un mutuo, oggi non avrebbero più i requisiti adatti. In altre parole non sarebbero più in grado di rispettare il rapporto rata/reddito (normalmente pari a circa 1 a 3) che è il criterio base usato dagli istituti per l’erogazione del finanziamento. Questo significa che il potere di acquisto di un nuovo mutuatario è calato del 22% nel giro di 365 giorni e che per riuscire ad ottenere lo stesso mutuo dello scorso anno si dovrebbe avere un reddito più alto del 27%.
Solitamente l’importo della rata da ripagare non dovrebbe superare un terzo dello stipendio disponibile ma con i tassi in aumento si è creato uno sbilanciamento che ha portato a dover sottoscrivere rate più alte.
L’alternativa sarebbe quella di chiedere importi inferiori e la dimostrazione arriva sempre dallo stesso studio che evidenzia un altro elemento: nei primi due mesi del 2023 le domande di finanziamento per l’acquisto della prima casa registravano un calo sull’importo richiesto, pari al 7% rispetto al 2022.
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