Il testo di 30 articoli dovrebbe approdare giovedì in Cdm. Ecco tutti i dettagli
Più assunzioni e stabilizzazione dei precari nelle PA. E’ iniziata a circolare una prima bozza del decreto Pnrr. La riunione della commissione Bilancio che era stata inizialmente convocata per le 11 e nella quale era previsto il possibile avvio delle votazioni sugli emendamenti è stata sconvocata e alle 14.30 è stato convocato un ufficio di presidenza dal quale si capirà il prosieguo dell’esame del decreto.
Tra le misure previste c’è il rafforzamento organizzativo delle amministrazioni che attuano il PNRR e della capacità amministrativa degli enti locali, con più assunzioni nei ministeri. In arrivo circa tre mila assunzioni nella Pubblica amministrazione, attorno a 1.700 sono straordinarie e un migliaio, fra il 2023 e il 2026, per le forze dell’ordine: prevede la bozza. Scorrendo le tabelle allegate, oltre un migliaio sono destinate ai Ministeri, fra dirigenti, funzionari e assistenti: 301 all’Interno, 11 alla Cultura, 20 alle Infrastrutture, 210 agli Esteri, 103 all’Agricoltura, 4 all’Ambiente, 4 a Università e ricerca, 2 al Ministero per imprese e made in Italy, 350 funzionari a quello del Lavoro, 142 al Turismo, 49 alla Salute.
Un emendamento del governo al decreto prevede un contributo una tantum di 40 milioni che servirà invece a garantire la sostenibilità degli adeguamenti tecnologici richiesti ai gestori di Spid per la fornitura di servizio di identità digitale con nuove modalità operative imposte dal PNRR. In particolare, il contributo – spiega la relazione – è a ristoro dei costi per l’adeguamento delle infrastrutture tecnologiche alla crescente domanda da parte di utenti e service provider pubblici e per garantire l’allineamento costante dei dati comunicati in fase di richiesta delle identità digitali con i dati presenti in Anpr.
La bozza prevede anche la stabilizzazione dei precari che hanno lavorato in Regioni, Province e Comuni per almeno tre anni. In particolare si dà la possibilità a Regioni, Province e Comuni di procedere alla stabilizzazione fino al 31 dicembre 2026 che abbiano superato i 36 mesi a tempo determinato, nei limiti della pianta organica e previo superamento di un “colloquio selettivo”.
Il testo, di 30 articoli, dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri giovedì.
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