Fotografi in aula per Trump, ma nessuna telecamera. Niente manette, nè foto segnaletica: il giudice impone a Trump il silenzio. Sarà il primo ex presidente americano a finire sotto inchiesta penale
Oggi è il giorno della verità per Donald Trump. L’ex presidente americano è a New York, nella penthouse della sua torre omonima sulla Fifth avenue, dove ha passato la notte, in vista dell’incriminazione per il caso della pornostar Stormy Daniels, pagata sottobanco dopo che aveva minacciato di rivelare, nel 2016, la loro breve relazione. Sarà il primo ex presidente americano a finire sotto inchiesta penale.
La città è blindata con transenne e agenti intorno al tribunale di Manhattan e alla Trump Tower. Oggi Trump ascolterà le accuse a suo carico. Subito dopo l’udienza il procuratore di Manhattan Alvin Bragg terrà una conferenza stampa.
Il giudice Juan Merchan consentirà l’ingresso in aula dei fotografi ma vieterà alle telecamere di riprendere l’udienza di Donald Trump, i fotografi saranno ammessi nei corridoi ma in aula potranno scattare foto solo prima dell’udienza. Lo riportano i media americani. I legali dell’ex presidente si erano espressi contro le telecamere per evitare che l’udienza di trasformasse in un circo.
All’ex presidente non saranno imposte manette nè foto segnaletica e in generale, secondo indiscrezioni riportate da Yahoo News, gli sarà risparmiato il tradizionale trattamento riservato ai criminali comuni.
I capi di accusa contro Trump sarebbero 34, fra i quali falsificazione di documenti aziendali.
Il giudice potrebbe imporre al tycoon di non parlare della sua incriminazione durante la campagna elettorale e pare che i legali dell’ex presidente siano d’accordo: temono che possa “infiammare ancora di più gli animi“.
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