La segretaria al Tesoro statunitense, Janet Yellen, ha detto che la crisi si sta “stabilizzando” e che i regolatori sono pronti ad agire nuovamente per proteggere i depositi, se necessario
Apertura piatta a Wall Street. L’aumento del prezzo del petrolio, dovuto ai tagli inattesi decisi dai Paesi dell’Opec+, alimentano nuovi timori sull’inflazione, che si aggiungono alle tensioni create sui mercati dalla crisi delle banche.
Dopo i primi minuti di scambi, il Dow Jones perde 21,45 punti (-0,06%), lo S&P 500 è in rialzo di 2,04 punti (+0,05%), il Nasdaq aggiunge 5,26 punti (+0,04%). Il petrolio Wti al Nymex sale dell’1,55% a 81,67 dollari al barile.
La segretaria al Tesoro statunitense, Janet Yellen, ha detto che la crisi si sta “stabilizzando” e che i regolatori sono pronti ad agire nuovamente per proteggere i depositi, se necessario.
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“Seguiamo la situazione da vicino”, ha detto Yellen ai giornalisti, secondo Bloomberg News. Secondo Jamie Dimon, amministratore delegato di JPMorgan Chase, “l’attuale crisi non è ancora finita e, anche quando sarà alle nostre spalle, ci saranno ripercussioni per anni”.
A proposito di inflazione, il Fondo monetario internazionale ha ricordato, nel suo Fiscal Monitor, che le politiche fiscali possono aiutare a contenerla e a proteggere i più vulnerabili. “Quando le banche centrali agiscono da sole, senza il supporto di politiche fiscali, hanno bisogno di alzare i tassi d’interesse in modo notevole per combattere l’inflazione. Politiche fiscali restrittive rendono possibile un aumento minore dei tassi d’interesse per contenere l’inflazione”.
Proprio il taglio della produzione di petrolio cambia le prospettive sui tassi d’interesse, che la Federal Reserve potrebbe decidere di alzare più di quanto previsto due settimane fa, con l’ultimo rialzo di 25 punti al 4,75%-5%.
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