Segnali negativi si sono aggiunti dai dati macro. Le aperture di posti di lavoro hanno frenato più del previsto a marzo e anche gli ordini alle imprese hanno deluso le aspettative
Chiusura in calo per Wall Street, dove sono tornati a pesare le preoccupazioni per lo stato di salute del settore bancario e i timori di rallentamento dell’economia.
Le vendite si sono concentrate soprattutto sul comparto del credito e sugli industriali. L’indice Dow Jones ha perso lo 0,59% a 33.403 punti, l’S&P 500 lo 0,58% a 4,100 e il Nasdaq lo 0,52% a 12.126.
Le banche regionali, tra cui Zions Bancorporation (-4,84%), First Republic Bank (-5,51%) e Comerica (-5,05%), hanno guidato i ribassi dei titoli finanziari. A riaccendere le paure degli investitori sono state le parole dell’amministratore delegato di JPMorgan, James Dimon, secondo cui la crisi bancaria è tutt’altro che conclusa e l’impatto delle turbolenze di queste settimane si ripercuoterà probabilmente per anni.
Segnali negativi si sono aggiunti dai dati macro. Le aperture di posti di lavoro hanno frenato più del previsto a marzo e anche gli ordini alle imprese hanno deluso le aspettative, aumentando i timori di un rallentamento dell’economia.
Tra gli industriali, hanno avuto una giornata pesante Caterpillar (-5,40%) e United Rentals (-7,74%) dopo che Baird ha declassato i titoli a “underperform”. Boeing è scesa dello 0,69% dopo che Northcoast Research ha rivisto il proprio giudizio a “sell” da “neutral” in seguito alle preoccupazioni che il fornitore Cfm International non sarà in grado di fornire un numero sufficiente di motori al costruttore di aerei.
Male anche il comparto energetico, che ha ceduto i guadagni registrati lunedì sulla scia della decisione a sorpresa dell’Opec di tagliare la produzione di greggio di 1,66 milioni di barili di petrolio a partire da maggio sino alla fine dell’anno. Il focus, concentrato ieri sul balzo dei prezzi dell’oro nero, si e’ spostato oggi sui riflessi negativi della decisione per crescita e inflazione. Marathon Oil Corporation ha perso il 2,30% , Phillips 66 il 4,51% e Valero Energy Corporation l‘8,01%.
Da segnalare anche il crollo del 23,20% registrato da Virgin Orbit Holdings che ha presentato istanza di protezione per bancarotta ai sensi del “Chapter 11”. La società di lancio di satelliti ha recentemente annunciato la decisione di tagliare gran parte del proprio personale a causa dell’impossibilità di ottenere finanziamenti.
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