
L’europarlamentare è ai domiciliari, ma il giudice belga Claise intende trasferirlo in una prigione belga nonostante le sue condizioni di salute
Domani la Sezione misure di prevenzione della Corte di Appello di Napoli dovrebbe pronunciarsi sulla estradizione in Belgio dell’europarlamentare Andrea Cozzolino, coinvolto nell’inchiesta belga denominata Qatargate e destinatario di un mandato di arresto europeo eseguito a Napoli il 10 febbraio scorso.
Cozzolino è ai domiciliari, ma il giudice belga, Michel Claise, intende trasferirlo in una prigione belga nonostante le sue condizioni di salute. Il parlamentare, infatti, ha problemi cardiaci.
Intanto, uno dei suoi difensori, l’avvocato Federico Conte, intervistato dalla Bbc, ribadisce la linea difensiva già illustrata ai giudici italiani, che per due volte hanno rimandato la decisione in attesa che le autorità giudiziarie belghe inviassero chiarimenti richiesti sia sul versante delle fonti di prova della corruzione sia sull’assistenza sanitaria prestata nelle carceri belghe.
Per Conte, Claise ha firmato un provvedimento “del tutto vago, parziale e che in alcuni punti manca di trasparenza”. “Dove si è realizzata la corruzione? Quando? In contanti o con bonifici bancari? Da chi?”, gli interrogativi senza risposta secondo il legale. “Se il procuratore belga ha le prove che Cozzolino è colpevole, perchè non le mostra?”, aggiunge.
Per Conte, poi, le prigioni di quel paese sono sovraffollate e in alcuni casi “obsolete”, non in grado di fornire le cure necessarie a Cozzolino. “Il nostro sospetto è che la magistratura belga pensi che Cozzolino in carcere sia più incline a confessare o accusare altri”, conclude.
(foto ANSA)